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I bambini non sanno più fare neppure una capriola!

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Nel mondo classico (greco e romano) la ginnastica era una disciplina cruciale nell’educazione dei giovani: l’esercizio fisico era considerato in modo complementare a quello intellettuale, in un binomio inscindibile.

Inizia così un articolo di approfondimento pubblicato sul sito portaledeibambini.it intitolato “La scuola deve riscoprire la ginnastica“. Ne condividiamo contenuti ed obiettivi.

“Oggi – vi si legge ancora -, le cose stanno molto diversamente: da un lato, i bambini non riescono più a muoversi in modo spontaneo, a giocare. Molte aree urbane non sono dotate di parchi adeguati e l’apprendimento spontaneo delle abilità motorie finisce per estinguersi. Dall’altro, la ginnastica, intesa come disciplina scolastica, è stata relegata in un angolo: la scuola primaria prevede un’unica ora di ginnastica settimanale (laddove i singoli istituti non abbiano deliberato diversamente). Un’ora soltanto, e senza un insegnante titolare.

Non sorprende scoprire che i bambini italiani sono al grado zero dell’educazione motoria: non sanno più fare neppure una capovolta!”

MOVIMENTO, RIFORMA NECESSARIAMuoversi è fondamentale: lo sport ha effetti benefici sulla salute, ma anche sulle facoltà mentali. La scienza ha ampiamente dimostrato che praticare attività sportiva leggera (non serve l’agonismo, è sufficiente la pratica amatoriale) aiuta a vincere lo stress e a ritrovare la concentrazione. Vale per gli adulti come per i bambini. Queste cose, però, non dovrebbero rimanere tra le pagine di studi e giornali: si tratta di un fatto culturale.

“La vera rivoluzione – è la chiusura dell’articolo – è quella di diventare una “popolazione in movimento” e la scuola ha un ruolo fondamentale: costruire un buon abito mentale a partire dai primi anni di età, educando i bambini al piacere di muoversi e alla sua importanza”.

Redazione Vasport – redazione@vasport.it

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