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Calcio

Miglietta: “Vasto mi ha dato tanto, i colori biancorossi e Cosco li porto sempre dentro di me”

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03/01/2018 – Domenica pomeriggio all’Aragona big match per i vastesi contro il San Marino, quindici anni dopo l’esperto centrocampista brindisino tornerà da avversario

Miglietta: due stagioni fa protagonista a Parma

“Mamma mia che bei ricordi, anche se sono passati tanti anni Vasto mi è rimasta dentro, com’è che si chiama la Curva? D’Avalos…giusto? Impossibile dimenticare quei momenti”. A quasi 37 anni Crocefisso ‘Criss’ Miglietta lotta ancora sul rettangolo verde, a Vasto arrivò da giovane ventunenne ma quella stagione rappresentò la svolta alla sua stagione. Motorino inesauribile nel cuore del gioco, su e giù per il campo come lottatore instancabile, uno di quelli che a cui non si può quasi mai rinunciare: essenziale, pratico e imprescindibile. Una sola stagione, 2002/2003, 25 presenze e 2 gol, catturando le attenzioni di club in categorie superiori il centrocampista brindisino venne acquistato nell’estate del 2003 dal Teramo in C1, da lì in avanti nove stagioni in C(sfiorando le 300 presenze), sempre da protagonista riuscendo a salire un altro gradino arrivando da capitano in Serie B(dal 2012 al 2014) dove ha collezionato quasi 70 presenze con la maglia della Ternana. Negli ultimi anni altre soddisfazioni non sono mancate, è sceso di nuovo in D(dove ha collezionato in totale nella sua carriera circa 80 apparizioni) per dare un grande contributo al ritorno del glorioso Parma nei professionisti e nel luglio scorso da titolare si è goduto centottanta minuti in un preliminare di Champions con i sammarinesi de La Fiorita. Il 1° ottobre ha accettato la proposta del Sestri Levante ma da un mese è uno dei pezzi pregiati del San Marino, ha scelto di riavvicinarsi a Cesena dove vive da qualche anno con moglie e figli, tra quattro giorni tornerà all’Aragona da avversario, nemici per novanta minuti vista l’importanza della posta in palio, prima e dopo amici come sempre.

Criss Miglietta, la carta d’identità dice quasi trentasette, sei ancora protagonista in campo ma inizi già a pensare a quello che sarà una volta appese le scarpette al chiodo? “Mi diverto ancora come quando ero un ragazzino, andare al campo mi piace, correre, sudare, respirare l’aria dello spogliatoio, ho ancora tanta voglia, finché reggono le gambe è giusto giocare, io voglio ancora godere per questo sport, anche perché una volta che ci si ritira non si può più tornare indietro”.

Proprio da ragazzino arrivasti nell’estate del 2002 a Vasto, di anni ne sono passati parecchi, i ricordi sono sbiaditi o quell’annata qualcosa ti ha lasciato? “Non è piaggeria ma per me quella vastese fu un’esperienza stupenda, fu un’annata veramente bella, i ricordi sono ancora ben impressi nella mia mente, non fu facile per me conquistare posto in rosa, arrivavo a Vasto con una condizione poco favorevole per me, ero al primo anno da ‘senior’, l’under più anziano era l’82 e per gli 81 come me non era facile trovare spazio ma il direttore sportivo Pino De Filippis mi tesserò, il presidente Camillo Litterio ci fece stare bene senza farci mancare nulla anche se in quell’annata fu decisivo Vincenzo Cosco, tanto per la mia carriera quanto per la stagione della Pro Vasto”.

Capitano in Serie B con la Ternana

Una figura impossibile da dimenticare per tanti motivi, Cosco arrivò a Vasto a stagione in corso e fu la svolta, magari con lui dall’inizio quell’annata avrebbe potuto avere un altro contorno? “Partimmo con Pettinicchio in panchina e fu un inizio travagliato, l’arrivo di Cosco diede la giusta scossa a tutto l’ambiente, infilammo una serie di vittorie incredibile che ci portò nei piani alti ma risultati a parte al mister devo tanto, lui e Vasto per me hanno rappresentato il trampolino di lancio per la carriera che ho avuto in questi ultimi quindici anni, per lui ero imprescindibile, restai fuori quell’anno un mese per un problema al ginocchio ma ritrovai subito spazio e fiducia appena dopo essermi ristabilito, era un allenatore esemplare e uomo vero, davvero tanta roba, purtroppo il mondo del calcio lo ha perso troppo presto”.

In B con la Ternana, uno dei trascinatori del decaduto Parma dalla D al ritorno tra i professionisti, tappe conosciute ai più, molti però sanno che nella scorsa estate ti sei tolto lo sfizio di affrontare un preliminare di Champions con La Fiorita, a 36 anni il calcio ti ha regalato un’altra gioia? “Un’esperienza che mi ha fatto sorridere, il calcio non smette mai di sorprenderti, è stato piacevole ascoltare da giocatore la musichetta della Champions, partivamo sfavoriti ma in campo siamo andati vicino all’impresa, abbiamo perso a un minuto dalla fine a Belfast in casa del Linfield e al ritorno lo 0 a 0 di San Marino ci ha lasciato un pizzico di rammarico, in caso di qualificazione avremmo affrontato il blasonato Celtic”.

Dal preliminare di Champions di nuovo in D, dopo Vasto e Parma due mesi a Sestri Levante e ora San Marino, tu insieme a Pestrin, Ceccarelli, tre elementi ‘sprecati’ per la categoria ma la classifica non sorride visto l’ottavo posto che occupate a ben venti punti dalla vetta, c’è ancora tempo per recuperare? Dopo La Fiorita ho atteso una chiamata dalla Serie C, a ottobre ho deciso di andare a Sestri per tenermi in forma, poi è arrivato il San Marino che mi ha fortemente voluto, parliamo di una società sana e serissima, nel calcio le stagioni storte fanno parte del gioco, io sono qui da meno di un mese ma credo che abbiamo tutto per disputare un grande girone di ritorno, abbiamo da poco cambiato allenatore e l’arrivo del centravanti Longobardi ci darà un ulteriore grande aiuto”.

Un mese fa ha detto si al San Marino

Due presenze finora con la maglia sammarinese, hai però già affrontato la capolista Matelica, dall’alto della tua esperienza meritano il primato? “I marchigiani mi hanno fatto una grossa impressione, squadra vera, quadrata e forte, difficilmente avranno un calo, sono i grandi favoriti per la vittoria del campionato”.

Se la vetta per il San Marino è troppo lontana anche i tredici punti di ritardo dalla Vastese terza in classifica non sono pochi, domenica verrete a Vasto con un solo risultato a favore? “Pur conoscendola poco faccio i complimenti alla Vastese per quanto fatto nel girone d’andata, 37 punti e il 3° posto sono numeri che parlano chiaro, fortuna o altro di simile non c’entrano nulla, vuol dire che in questi mesi si è lavorato bene, solo così i risultati arrivano, noi in questo ritorno dovremo ragionare partita per partita, in campo si scende sempre per vincere ma domenica ci attende la prima battaglia dell’anno”.

Domenica per la prima volta a quasi tredici anni di distanza calcherai di nuovo il rettangolo verde dell’Aragona, ormai è passato troppo tempo per sentire più di un brivido correre lungo la schiena? “Tutt’altro, per me sarà una domenica emozionante, Vasto, i vastesi e la Pro Vasto mi sono rimasti dentro, anche se è durata solo una stagione l’esperienza vastese mi ha dato molto di più rispetto ad altre piazze, sarà bello tornare all’Aragona, non vedo l’ora”.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it  

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