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Calcio

Addio a ‘Rombo di Tuono’

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È morto ieri, nel tardo pomeriggio, Gigi Riva. Soprannominato “Rombo di Tuono”, simbolo del Cagliari Calcio, è stato il più prolifico attaccante della storia della nazionale italiana. 

Sono scosso e profondamente addolorato, il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale – le parole del presidente della Figc, abruzzese d’adozione, Gabriele Gravina, riportate dall’Adnkronos – Gigi Riva ha incarnato il mito dell’uomo libero e del calciatore straordinario: il suo orgoglio, la sua classe e il suo senso di giustizia hanno unito generazioni e appassionato milioni di persone. ‘Rombo di Tuono’ ha legato all’Azzurro la sua straordinaria carriera da atleta e da dirigente, grazie a lui abbiamo vinto l’Europeo del 1968 e il Mondiale del 2006. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerlo oggi perde un amico e un punto di riferimento importante”.

A Gigi Riva ha dedicato due libri il docente vastese Maurizio VicoliQuando il Cagliari vinse lo scudetto… E la Juve tentò di rapire Gigi Riva e “Azzoppate Gigi Riva: Operazione Prater”. “Vicoli è diventato un tifoso del Cagliari grazie ad un amico d’infanzia più grande che tifava per questa squadra. Qualche anno fa ebbe l’idea di associare l’unica vittoria dello scudetto da parte del Cagliari calcio, con tutti quei cambiamenti sociali e legislativi che hanno attraversato quel periodo storico: il 68, le leggi sull’aborto e sul divorzio, la riforma del lavoro e dell’università, il Concilio Vaticano II e tutte le lotte e le conquiste sociali avvenute in quegli anni –  riportammo in un nostro articolo quasi sei anni fa – Per inglobare tutto questo Vicoli si è inventato un giallo che inizia con il macabro ritrovamento di un povero cadavere di un sindacalista che stava lavorando sulla legge della riforma del lavoro”.

«Un signore, un campione straordinario, il simbolo di una terra che ha amato profondamente e che l’ha accolto a braccia aperte – ricorda il Pescara Calcio sui social – il suo ricordo vivrà nei cuori di coloro che lo hanno ammirato. Ciao Gigi»

Foto in evidenza dalla pagina Facebook La nostra Serie A negli anni 70

Alessio Di Florio

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