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Calcio

Addio capitano di una favola!!!

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Se ognuno è figlio dei suoi tempi, Vincenzo Mileno, per tutti Cenzino, non è stato solo un calciatore del Pro Vasto più ricordato e osannato di sempre. Cenzino è stato il capitano di una favola, di una delle innumerevoli favole degli anni ’60. Gli anni delle balere e dei Juke box, delle rivoluzioni e degli ideali, delle ciminiere industriali che intossicavano campagne nel tempo sempre meno popolate. Gli anni del Voi che diventava Lei o tu. Gli anni che volevano cambiare il mondo in meglio e ci sono riusciti in parte, creando pure altri mostri. Anni in cui il calcio vastese realizzò il sogno di sfidare società blasonate, abituate a militare nelle categorie più importanti. Non sono andato a sfogliare gli almanacchi, seguo i ricordi dei racconti, perché io, Cenzino, non l’ho mai visto giocare. Eppure ogni volta che passavo davanti al suo negozio allungavo la testa per un semplice saluto: Ciao mister. Chi non conosce la storia di un argomento, di una passione, di un hobby, di qualsiasi cosa che ci fa vibrare il cuore, è meglio che faccia altro. Altrimenti diventa solo un lavoro, fatto male. 

Per me Cenzino Mileno era un ex Grande Capitano di un calcio che avrei voluto vivere, di un’epoca che avrei voluto vivere, ma per tutti è stato il capitano che nel campionato 1968-1969 arrivò davanti a tutti portando il Pro Vasto in Serie C dopo oltre 300 partite con la maglia biancorossa a quattro scacchi. In quegli anni un traguardo del genere era qualcosa di assolutamente straordinario per tutti. Oltre ai Cinema Ruzzi, Corso (quello di Palazzo D’Avalos) e al Supercinema, cosa c’era se non le magie di una squadra che aveva fatto prima sognare e poi fatto vivere quel sogno! Per nove mesi non c’era altro. Poi arrivava l’estate. La rotonda festante, l’allegria spiccia, la musica, i concerti, i tavolini fuori dai bar che all’epoca non era ancora proprio un’abitudine.

La bella gioventù aveva di che divertirsi, fino a una certa. L’alba, invece, era di “proprietà” dei pescatori, delle paranze. Oggi a dare l’ultimo saluto a Cenzino c’erano tanti amici ed ex compagni di squadra, dirigenti dell’epoca. Non li cito per non dimenticare nessuno, ma c’erano anche tanti dei suoi ragazzi, di quelli che ha allenato in particolare negli anni ’80, in cui verso la fine guidò la covata dei classe ’72-’73, la più ricca di talenti. D’Ainzara, Lemme, Naccarella, Gattella, Carlucci, Roberto Baiocco, Di Vairo, Di Lello, Notarangelo, Auriemma, D’Annunzio, Argentieri, Salvatore, Silvino Ottaviano. I dirigenti accompagnatori Pierluigi Lalla, Tonino Spatocco, Nicola D’Attilio, Cecco Orticelli, il Presidente Gabriele Tumini. Buona parte di questi ragazzi da due anni si sono ritrovati e hanno dato vita ad una squadra denominata Vastese 85-90. SI divertono da matti nei Tornei di Calciotto e non hanno mai dimenticato gli insegnamenti di Mister Mileno, tanto da tirar dentro il figlio Marco, oggi confortato insieme ai fratelli e alla cara mamma, dal mondo del Futsal locale e non solo, cui ha dedicato larga parte della sua carriera, da calciatore e allenatore. Particolarmente addolorato Fabrizo Gattella: “La mia esperienza calcistica si è fermata alle giovanili. Forse potevo provare ancora, ma a neanche vent’anni decisi di dedicarmi interamente agli studi universitari. Ciò significa che per me Mister Mileno è stato tutto nel calcio, un secondo padre che porterò sempre nei miei ricordi”. Addio Grande Capitano, addio mister. Fa niente se mancava qualcosa, qualcuno. Il vuoto non potrà mai riempire spazio alcuno. Le favole, invece, regalano sogni per sempre.

Gabriele Cerulli

Michele Cappa, classe 1971, vastese, è titolare dell’agenzia di comunicazione Cquadro, appassionato di sport e giornalismo sportivo, ha collaborato per diverse testate giornalistiche locali e regionali, tra cui: TRSP, Radio Agorà,Radio Studio 99, TV2000, Delta 1, Telemax, Vastonline, Il Nuovo Molise e dal 2017 scrive per Vasport.it, sito di informazione sportiva locale ( di cui è anche editore ), dove cura la seguitissima rubrica “Amarcord”

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