Presso la struttura di Torino di Sangro gestita dal consorzio “Matrix” abbiamo incontrato Sada Sanyang, difensore gambiano in forza al San Vito 83 squadra facente parte del Girone B del campionato di Prima Categoria
Sada, che ad ottobre dell’anno scorso ha compiuto 22 anni, è arrivato in Italia quattro anni fa e da tre è ospite della struttura di Torino Sangro. La passione per il calcio è travolgente in lui e lo si vede subito dalla voglia che ha di raccontare le sue esperienze in questo ambito. Ci salutiamo ed iniziamo la nostra chiacchierata. Sada è sempre sorridente ed appare visibilmente emozionato.
Per prima cosa ci tiene a ringraziare tutti gli operatori della struttura che lo fanno sentire come a casa: “Mi trovo bene, tutti gli operatori si comportano in modo corretto con me”. Anche a San Vito lo hanno accolto al meglio: “Gioco nel San Vito da due anni. Mi sposto in treno per andare a fare gli allenamenti tre volte a settimana lì al campo. Abbiamo un gruppo Whatsapp e lì ci organizziamo per le trasferte. Il Presidente Valerio Catenaro scrive sempre e ci organizziamo, spesso qualcuno mi viene a prendere direttamente qui in struttura. Mi trovo benissimo e gioco come difensore centrale. Quest’anno stiamo lottando per la salvezza, mentre lo scorso anno abbiamo fatto ben 40 punti”.
Sada ci dice che ha sempre giocato a calcio anche nel suo Paese, il Gambia, e ci racconta i suoi idoli calcistici: “Mi piace il Barcellona e Messi è il mio giocatore preferito, mi piace seguire le loro partite. Umtiti anche mi piace molto e prendo spunto da lui quando gioca perchè ha il mio stesso ruolo in campo. In Italia seguo tanto le partite della Juve”.
Oltre al calcio Sada è impegnato anche in alcuni lavori in campagna che lo tengono in attività per tutto il giorno: “Lavoro in campagna insieme ad un signore di Rocca San Giovanni. Negli ultimi giorni non ho potuto lavorare a causa del brutto tempo”.
A Sada manca la famiglia, ma il calcio e il lavoro lo tengono occupato e non lo fanno pensare ai problemi che ha dovuto affrontare in passato: “Non mi piace stare fermo qui a non fare niente. Il calcio mi aiuta tantissimo e tra allenamenti, partite e lavoro sono sempre occupato e riesco a passare il tempo. Mi vogliono tutti bene e questo mi aiuta molto. Ho conosciuto tante persone a San Vito sia lo scorso anno che quest’anno”.
Quando ci parla del suo Paese ci confida, con parole commosse, che il suo sogno un giorno è quello di poter tornare a casa sua e poter riabbracciare tutti i suoi cari, ma che ora la situazione non è bella. Sada qui è lontano dalla famiglia e dalle sue tradizioni, ma ha tanta gente che si prende cura di lui e che lo aiuta ogni giorno. Ed il calcio, come ogni sport, è un mezzo sociale importantissimo per l’integrazione. A San Vito lo sanno e lo hanno accolto al meglio da due anni a questa parte.
Andrea Giove – andreagiove@vasport.it