Il 2003 molisano, da
tre anni con i vastesi, non vede l’ora di tornare in campo anche se bisognerà
attendere ancora altri mesi
Il blocco molisano tanto ha dato alla Bacigalupo Vasto
Marina e, appena si potrà tornare in campo, continuerà a lavorare come sempre
fatto. Nella passata stagione il termolese Letto fu decisivo, in questa il 2002
Irace è volato a Livorno, ne citiamo solo due ma tanti si sono messi in mostra
soprattutto in prima squadra nonostante la giovane età.
Non ha avuto il piacere e la fortuna di poter esordire in
prima squadra ma Ludovico Basile è uno dei classe 2003 messosi in mostra nell’ultima
stagione tra Allievi e Juniores. Arrivato da Montefalcone del Sannio nel 2017 con
la Bacigalupo si è sempre trovato a proprio agio e, come tutti i suoi colleghi
e coetanei, non vede l’ora di tornare in campo anche se per sua sfortuna ci
sarà ancora da attendere.
Ludovico Basile,
campionati finiti da un pezzo, calcio fermo da quasi tre mesi e ne passeranno
almeno altri quattro prima di tornare in campo, come si fa stare così a lungo
senza poter giocare? “Pian piano si
sta ormai tornando alla normalità ma purtroppo il calcio dopo essere mancato
per tanti mesi sarà lontano da noi ancora per tanto. Non è facile, per me il
calcio è tutto, negarmelo è come una condanna”.
In questi mesi cosa
ti sta mancando di più? “Compagni,
mister e tutti i dirigenti, per me sono una seconda famiglia, dura non vederli
per così tanti mesi”.
Ormai tre stagioni
con la Bacigalupo, cosa rappresenta per te questa società? “Tre stagioni con questa stupenda società
non si dimenticano facilmente, una grande realtà che ti da grande coraggio e
voglia di crescere spingendoti sempre a fare del tuo meglio. Non mi sono mai
sentito abbandonato, tutti lavorano al meglio e posso dire di essere molto
legato a questa maglia”.
Quest’anno in campo
con Allievi e Juniores, tante partite fa rima con tanta fatica o è motivo per
cercare di migliorarsi sempre? “Certe
occasioni vanno sfruttate al meglio. A quest’età la fatica è l’ultimo dei
pensieri, posso dire di essere stato fortunato perché in questa stagione ho
capito cosa vuol dire le parola calcio e grazie a questi due campionati sono
cresciuto molto imparando tanto soprattutto dai grandi”.
Cosa significa far
parte di una società che crede nei giovani e lo dimostra con i fatti? “Ripeto, sono qui da tre anni e la società è
sempre stata vicina a tutti, credono in te anche nei momenti meno facili e
questa è sicuramente la cosa più bella”.
Visto sia a
centrocampo che da terzino, dove ti trovi più a tuo agio? “A centrocampo è il mio habitat naturale,
sono consapevole che li riesco ad essere più incisivo e d’aiuto ai miei compagni”.
In tv c’è un
giocatore ad alto livello a cui ti ispiri? “Purtroppo non posso godermelo più in campo perché si è ritirato da
qualche anno ma gli insegnamenti di Javier Zanetti resteranno per sempre. Un
punto di riferimento vero, grande attaccamento alla maglia e rispetto verso i
colori che difende, vero la società, verso i compagni e soprattutto verso gli
avversari”.
Dopo il Coronavirus, quando si potrà tornare in campo, come ti immagini il calcio? “Con le dovute precauzioni e accortezze si potrà tornare in campo. Inizialmente credo che non sarà come prima ma pian piano tutto tornerà alla normalità. Non vedo l’ora di tornare in campo, ho tanta voglia, un’assenza che si sente da troppo tempo, in questi mesi ho continuato ad allenarmi intensamente per riprendere con più voglia e convinzione di prima”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it