Il presidente della 4 Vele Beach Extreme parla dell’attuale situazione in attesa di disposizioni per la ripartenza
SuperNews intervista Luigi Alfieri, proprietario dello stabilimento balneare “4 Vele” di Pescara e presidente della 4 Vele Beach Extreme, una delle più storiche associazioni di beach volley, nata nel ’97.
Abbiamo fatto qualche domanda relativa ai danni che uno sport che si svolge sulla spiaggia possa subìre. Inoltre, abbiamo avuto la piacevole occasione di fare alcune domande al figlio, Manuel Alfieri, palleggiatore della Sora Volley di Serie A1.
Sulle ricezioni di direttive da parte del Governo per la gestione dello stabilimento: “Per ciò che riguarda la gestione dello stabilimento balneare sì, poche direttive e anche confuse. Se parliamo, invece, del beach volley, siamo ancora in attesa. Non siamo solo noi in stand-by, ma anche tutte le scuole di beach d’Italia: attendiamo le procedure da seguire per ricominciare l’attività”.
Sulle misure sanitarie da adottare nell’eventualità di una ripresa: “Questo, ce lo devono ancora indicare. Credo che, per ora, si possano adottare le misure sanitarie standard applicate un po’ ovunque: il lavaggio delle mani, l’utilizzo del gel antibatterico, la sanificazione del pallone, indossare la mascherina prima dell’ingresso nel campo da beach. La Lega di beach volley ha già stilato un vademecum di prescrizioni, che possa guidarci in ciò che si può e non si può fare. Ora, stiamo aspettando la conferma da parte della Federazione. In ogni caso, il mantenimento delle distanze rimane il principio di base da seguire”.
Danni economici: “Noi gestiamo delle scuole di beach volley, e non potendo svolgere i corsi subiamo un importante danno economico. Abbiamo, inoltre, un certo numero di istruttori che lavorano con noi, che al momento si trovano senza lavoro. E’ tutto fermo, come moltissimi settori aziendali, soltanto che noi non abbiamo la possibilità della cassa integrazione. Siamo abbandonati a noi stessi“.
Sugli aiuti prioritari per il beach volley da parte delle istituzioni: “Serve concretezza, chiarezza, immediatezza. Abbiamo bisogno di notizie, di capire come poterci muovere, dal momento che le attività sono state interrotte. I primi di luglio abbiamo un torneo internazionale di beach volley da disputare in Polonia, e non ho idea di come poter allenare i giocatori. Ci sono tanti problemi pratici, che non sappiamo come poter risolvere. In Polonia, così come in altri paesi, è dal 4 maggio che si gioca regolarmente in tutti i campi da beach. In Italia siamo indietro, riceviamo direttive limitate e confusionarie“.
Il figlio Manuel si esprime riguardo alla possibilità di una ripresa del campionato: “Per ciò che concerne la pallavolo, credo che sia presa la decisione giusta. Non c’erano le condizioni per continuare. Il beach volley, invece, è uno sport diverso: si gioca in due, quindi è uno sport meno di contatto, e in più si gioca all’aria aperta. Quindi, credo che a luglio si possa ricominciare. Spero che il campionato italiano riesca ad ottenere uno spazio televisivo, un’occasione per permetterebbe una crescita del movimento di questo sport in Italia”.
Competizioni di beach in programma in questi mesi: “Non sappiamo ancora nulla sulle eventuali competizioni italiane. Siamo fermi e al momento senza risposte. Ci stiamo interessando alle competizioni sportive organizzate in Polonia, dal momento che lì il beach ha già ripreso, anche se ancora non sappiamo se abbiamo la possibilità di spostarci o meno dall’Italia. Questo dipende dalle autorità e non dalla Federazione. Aspettiamo nuove direttive“.
Nella foto, da sinistra, Manuel e Luigi Alfieri
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