Il numero uno
biancorosso rivolge un pensiero a tutti gli operatori sanitari e apre a
possibili scenari societari futuri
“Che peccato fermarsi sul più bello, la Vastese aveva trovato il ritmo giusto ma adesso non si può scegliere: bisogna stare tutti a casa”. Terza domenica di fila senza Vastese per il presidente Franco Bolami, l’emergenza Coronavirus ha colpito tutti e così sarà anche nelle prossime settimane. “Sono e saranno giorni duri per tutti, tanto a livello sportivo quanto soprattutto a livello economico, per uno come me che vive le giornate a 360° tra i molteplici impegni non è facile stare a casa ma in questi giorni si stanno anche riscoprendo dei valori persi con il tempo. Quando si potrà bisognerà riaccendersi con lo spirito giusto sperando che questo virus venga sconfitto definitivamente”.
Provando a pensare al campo la Vastese si è fermata con un sesto posto a un solo punto dal quinto posto occupato da quel Pineto che l’8 marzo avrebbe dovuto bussare alle porte dell’Aragona. Non si è più giocato, stop alle manifestazioni sportive con i biancorossi vittoriosi nell’ultimo match disputato in casa della capolista Notaresco.
Presidente Bolami, sport
fermo e altra domenica senza Vastese, come la state vivendo? “Torneremo a divertirci e soffrire con il
calcio ma ora bisogna stare a casa. Con dirigenti, staff tecnico e giocatori
siamo sempre in contatto ma il campo è un’altra cosa. Ora però sul campo ci
sono medici e infermieri, loro stanno lottando più di noi, sono speciali e
bisogna ringraziarli tanto per quanto stanno facendo in questi giorni
difficili. Noi ci siamo già mossi come dirigenza con una donazione al reparto
di malattie infettive dell’Ospedale di Vasto”.
Quando il Coronavirus
avrà rallentato la sua corsa bisognerà tornare in campo per concludere la
stagione o meglio pensare al 2020/2021? “Con
le giuste cautele ma questo campionato, a mio parere, andrà finito, anche se si
dovrà arrivare oltre giugno. Alle spalle ci sono quasi sette mesi di grandi
sacrifici, inconcepibile annullare tutto, siamo aziende con tante persone all’interno
che hanno famiglie”.
Hai detto che senti
con i calciatori, come stanno? “Si
allenano da casa seguendo le indicazioni del ‘Prof’ Barrea, anche loro vogliono
portare a termine la stagione e tornare in campo per conquistare i playoff”.
Vi siete fermati al 1° marzo espugnando Notaresco, 4 vittorie nelle ultime 5 giornate, c’è rammarico per non aver lottato per vincere il campionato? “Difficile non commettere errori nel calcio, posso dire che la Vastese di quest’anno è davvero una grande squadra costruita già in estate a cui passo passo tra novembre e dicembre abbiamo aggiunti altri pezzi importanti. Non mi piace pensare a quello che poteva essere ed invece non è stato ma posso dire che mister Silva e il suo staff in un mese e mezzo hanno lavorato alla grande. Pensiamo al presente e all’obiettivo da centrare se si tornerà in campo nei prossimi mesi per concludere la stagione”.
Una rosa su cui tra
novembre e dicembre in sede di mercato ha piazzato colpi importanti il ds D’Ottavio,
inserirlo nell’organico è stata una mossa azzeccata? “Impossibile dire il contrario, Nicola è navigato, riesce sempre a
trasmettere messaggi positivi, sa sempre come muoversi, tra me e lui c’è grande
sintonia”.
A febbraio in un’altra
intervista avevi aperto alla possibilità di lasciare la Vastese a fine
stagioni, un mese dopo l’intenzione c’è ancora? “Dal 2014 ad oggi io e i miei compagni di avventura abbiamo fatto
tantissimi sacrifici. L’intenzione c’è ancora ma non ho nessuna voglia di
lasciare a persone che magari dopo poco farebbero affondare la barca. Siamo qui
da cinque stagioni, se c’è un progetto serio mi farò da parte ma voglio
rivolgermi agli imprenditori locali, a questa piazza potremmo regalare grandi
gioie”.
Ipotizziamo una eventuale sesta stagione con ancora al timone Bolami e la tua spalla Pietro Scafetta, da chi dovrebbe ripartire la Vastese? “Con il direttore D’Ottavio sicuramente, l’ho già detto, ha lavorato alla grande in questi mesi. Pensando alla rosa in ogni reparto ci sono giocatori che andrebbero confermati per poter ripartire con una base solida e di qualità. Non faccio nomi ma tra grandi e gli under ‘fatti in casa’ una decina li vorrei ancora in biancorosso per puntare a una stagione da protagonisti sin dalle prime giornate”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it