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Calcio

Capellupo: “Vastese, la strada è quella giusta. Lavoriamo tanto ma servono più cattiveria e attenzione”

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L’esperto centrocampista torinese arrivato a Vasto quindici giorni fa è un top player di valore assoluto per la categoria

200 partite in C, un’ottantina in D, tutte da protagonista. Se non bastano i numeri per descrivere la caratura del play arrivato alla Vastese quindici giorni fa basta aggiungere i tre campionati vinti da Stefano Capellupo negli ultimi quattro anni e mezzo. Nel 2014 con la Spal in C2 (titolare inamovibile con i gradi di vicecapitano), due anni dopo a Forlì dalla D alla C e l’ultima appena sette mesi fa riportando il Rimini tra i professionisti.

Presenze e promozioni bastano e avanzano per descrivere la caratura del nuovo regista biancorosso, nato a Torino nel 1988 e cresciuto calcisticamente a pane e cuore granata. La trafila nelle giovanili del Torino (compagno di squadra di Angelo Ogbonna, ex Toro e Juve oggi in Inghilterra conil West Ham) prima di iniziare a prendere in mano i centrocampi di tante squadre, quasi sempre tra i professionisti con alcune esperienze in D giocando però sempre per obiettivi di primissima fascia. Nel mercato dicembrino ha deciso di accettare la Vastese che ai primi posti non può guardare, anche per il trentenne torinese è una nuova sfida ma ascoltandolo ha già le idee molto chiare sull’ambiente biancorosso nonostante sia qui da pochi giorni.

Dopo la deludente sconfitta di Avezzano guarda con fiducia alla sfida contro l’Agnonese “assolutamente da vincere per migliorare classifica, morale e trascorrere un bel Natale”, iniziando poi a preparare un ritorno “dove tutte le partite saranno una finale e i punti varranno doppio”. Prima di salutarlo abbiamo toccato l’argomento Spal, una delle favole calcistiche degli ultimi anni, nel 2014 contribuì alla promozione in C e al suo fianco aveva quel Manuel Lazzari oggi in Nazionale e appetito da grandi club: “Manuel è sempre stato un ragazzo spettacolare. Umile come pochi, uno di quelli che ha fatto tanta gavetta, nessuno gli ha mai regalato nulla, si è guadagnato tutto sul campo”.

Dal “Paolo Mazza” di Ferrara all’Aragona, sul rettangolo verde vastese c’è una salvezza da conquistare ma con un direttore d’orchestra come Stefano Capellupo la strada per raggiungerla sarà sicuramente meno tortuosa.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it          

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