Il bomber
biancazzurro, montazzolese doc, esalta la forza del gruppo e si gode, con i
compagni, la promozione arrivata nei giorni scorsi
A Montazzoli è festa grande. I biancazzurri forti del primo posto conquistato lo scorso 1° marzo dopo il Coronavirus hanno avuto la certezza della promozione, salutata la Terza Categoria nella prossima stagione ci si confronterà con la Seconda. Una grande gioia per una realtà rimessa in piedi nell’estate del 2018 puntando su tanti giocatori del posto, montazzolesi doc. Tra questi anche Manuel Carapello, bomber classe 1992, autore di una trentina di gol nelle ultime due stagioni. Firme pesanti che hanno spinto il Montazzoli a regalarsi la grande gioia della promozione.
Manuel Carapello,
dopo tanti mesi senza calcio è arrivato il verdetto, quanto sei felice della
promozione del Montazzoli in Seconda? “Bellissima
soddisfazione per tutti, questa promozione ha regalato gioia e felicità a tutto
il paese al termine di un bruttissimo periodo dominato dal Coronavirus e
colmando definitamente quel vuoto avuto nell’anno in cui Montazzoli era rimasto
senza calcio”.
Mancava ancora un
terzo di stagione, cosa senti di dire alle altre squadre impegnate nella lotta
promozione e che non possono provare la vostra stessa gioia? “Dispiace molto per le altre squadre
impegnate con noi nella lotta per la promozione diretta. Questa stagione, come
la scorsa, vedeva una Terza Categoria con compagini di altissimo livello, sarebbero
state nove giornate tutte da vivere con tanti scontri diretti. Immagino la loro
rabbia per tutto quello che è successo da marzo in poi, bisogna però guardare
la realtà, si è deciso di premiare le prime in classifica, noi eravamo avanti a
tutti. Ci abbiamo sempre creduto senza mollare un centimetro”.
Media di 2 punti a
partita nella prima parte del 2019, poi media del 2.5 nei due mesi del 2020,
cos’è successo nella sosta invernale per riuscire ad aumentare i giri del
vostro motore? “Siamo stati sempre
gli stessi puntando sulla solita ricetta: gruppo granitico, umiltà e voglia di
lavorare tutti insieme perché come diceva Pablo Neruda, “se non scali la
montagna, non potrai mai godere il paesaggio”, riferito alla vetta della
classifica”.
Mancavano 9 giornate,
sei arrivato a 10 gol in 17 turni, contento del tuo apporto o avresti potuti
farne di più?“Felicissimo dell’apporto
dato, in primis però voglio ringraziare tutto il gruppo che mi ha aiutato a
finalizzare. È sempre il gruppo a fare la
differenza, siamo davvero uniti, la miglior difesa del campionato e il terzo
miglior attacco. Numeri importanti a livello di squadra ma ero pronto a dare
ancora tanto per il mio paese nell’ultimo decisivo scorcio di stagione”.
All’interno del
vostro gruppo qual è stato il vostro segreto che vi ha portati al primo posto? “Lo ripeto ancora, alla base c’è la solidità
di un gruppo pazzesco, grande senso di appartenenza e tanto spirito di
sacrificio. Dai più piccoli fino ai veterani, nessuno si è mai tirato indietro”.
Cosa significa per un
ragazzo di Montazzoli vincere con la squadra del proprio paese? “Un sogno per qualsiasi ragazzo in questa
piccola realtà dove il calcio è tutto. Ho sempre voluto giocare per il mio
paese e togliermi qualche bella soddisfazione, questa mi ha riempito di gioia”.
A chi dedichi la
vittoria del campionato? “A tutto il
paese, ai miei compagni e soprattutto alla mia cara nonna da poco scomparsa. A lei
devo tutto”.
Non si sa quando si potrà tornare in campo ma con questo gruppo puntate a togliervi soddisfazioni anche in Seconda? “Adesso godiamoci il momento, questo splendido gruppo ha meritato la promozione, al mercato si penserà più in là. Voglio chiudere con un #ceneandiamoinseconda, Montazzoli merita questo palcoscenico”.
Antonio Del Borello – antoniodelborrello@vasport.it