Il direttore sportivo
biancorosso non nasconde le difficoltà che l’intero panorama del basket
dilettantistico sta attraversando ma garantisce per la stabilità e longevità
del club vastese
Lo sport dilettantistico continua a navigare a vista in attesa di capire come e quando si potrà riprendere l’attività agonistica. In casa Generazione Vincente Vasto Basket il digiuno è pesante, il PalaBcc ormai da anni in questi mesi viveva giorno dopo giorno tra allenamenti e partite ufficiali, dai più piccoli fino alla prima squadra. Ora le luci sono spente, spalti vuoti e parquet senza protagonisti, difficile dare indicazioni precise quando c’è il Covid che continua a far paura ma con il direttore sportivo biancorosso Luigi Cicchini abbiamo provato a ipotizzare scenari futuri senza però perdere di vista il presente.
Luigi Cicchini, anche
il basket è fermo, il prossimo sarebbe dovuto essere il weekend della
ripartenza ma il Covid ha di nuovo fermato tutto, crede nella ripartenza a
gennaio? “È
stata indicata una data per accendere i fari sulla C Gold 2020/2021, spero di
sbagliarmi ma la vedo dura riprendere poco dopo l’Epifania. Tornare in campo
per un match ufficiale il 9 o 10 gennaio vorrebbe dire riprendere la
preparazione nei primi di dicembre, ovvero tra meno di venti giorni. Tempi
stretti senza dimenticare che il virus, almeno per ora non rallenta la sua
corsa”.
C’è chi invece parla
di marzo come mese giusto per tornare in campo, ipotesi più credibile? “In queste settimane ne stiamo sentendo
tante, sulla C Gold ma anche su categorie superiori e inferiori ci sono ancora
tanti punti interrogativi e poco o nulla di concreto. Dico solo che bisognerà decidere
per il bene di tutti i club, facile non sarà ma bisognerà ripartire quando ci
sarà una situazione più tranquilla. Forzare ora la mano non servirebbe a nulla,
al momento conta la salute degli atleti, tutto il resto viene dopo”.
Dopo i mesi di stop
in estate vi eravate rimessi in moto, il ritorno di coach Di Salvatore e
l’innesto di pedine importanti, il pubblico del PalaBcc si sarebbe divertito? “Il ritorno di Sandro era già un segnale che
c’era voglia di fare bene, con lui avevamo costruito un roster rientrando nel
budget messo a disposizione dalla società. La coppia Kordis-Kadzevicius aveva
lasciato già il segno in Puglia, Mirone qui lo conoscono tutti e su Egwoh anche
da parte nostra c’era tanta curiosità perché è un talento sui cui crediamo tantissimo.
Tutte scelte giuste, ora è impossibile dire quello che poteva essere,
campionato mai iniziato, speriamo di poterne parlare tra qualche mese”.
Ipotizziamo un
ritorno in campo a gennaio, i valori saranno gli stessi di settembre? “Credo proprio di no, al momento i ragazzi
sono tornati tutti nelle loro città e Paesi, senza certezze è difficile
muoversi, per tutte le squadre ora i valori sono azzerati”.
Che sia gennaio o
marzo, a conti fatti, sarà un anno senza basket giocato con solo un paio di
mesi di allenamenti, quanto fa male vedere il PalaBcc spento e deserto? “Un dolore immenso perché penso soprattutto
ai ragazzi del nostro ricco settore giovanile. A loro pensiamo tutti i giorni,
sappiamo che lontano dalla palla a spicchi e dal PalaBcc non sanno starci ma il
momento è difficile per tutti. Loro per la Vasto Basket sono di vitale
importanza, gli obiettivi sociali per la nostra società vengono prima di quelli
sportivi, quest’anno di astinenza è difficile per tutti ma quando si potrà
tornare sul parquet proveremo ad allungare la stagione perché meritano di
tornare a vivere, sul parquet, tutti i giorni lo sport che più amano”.
Altra ipotesi, la C
Gold riparte ma a porte chiuse, converrebbe alla Vasto Basket investire su
questa stagione? “Questo è un discorso
che riguarda tante altre realtà, sia dal punto di vista economico che di tifo.
Il basket senza pubblico non ha ragione di esistere, con gli spalti pieni ne
beneficia anche lo spettacolo in campo, qui a Vasto ne sappiamo qualcosa,
spesso il pubblico ci ha trascinato verso storiche vittorie. Gli impianti
chiusi vorrebbe dire meno rientri economici, danno ulteriore per tante società,
ecco da qui dovrebbero partire alcune decisioni future dei piani alti”.
Pensando a questa
stagione o a quelle future? “Per le
squadre tra A2 e B che al momento devono scendere in campo oltre alle solite
spese si sono aggiunte quelle di tamponi e sanificazioni, riusciranno tutte ad
andare avanti visto che i costi aumentano e gli introiti diminuiscono? Quante
società alzeranno bandiera bianca per la stagione 2020/2021?”.
Di questo ne state ragionando anche in casa biancorossa? “Ormai ci avviciniamo ai 50 anni di vita sportiva, questa società continuerà a restare in piedi, siamo più vivi che mai. Ecco perché vogliamo capire quali saranno le decisioni che verranno prese per questa stagione ma nei nostri discorsi stiamo già guardando oltre giugno, è fondamentale altrimenti quanto di buono fatto finora verrà vanificato”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it