L’esterno offensivo
calabrese, oggi punto di forza del Grumentum Val D’Agri, ricorda l’esperienza
vastese come trampolino di lancio della carriera
“In 15 anni di carriera ho vinto 5 campionati ma il più bello resterà sempre quello con la Pro Vasto”. Parole e musica di Francesco Potenza, pertutti ‘Ciccio, su quella fascia visto sfrecciare all’Aragona per una stagione indimenticabile per tutti.
Ancora oggi corre forte, protagonista in Basilicata con il Grumentum Val D’Agri in Serie D dove a 33 anni è ancora il miglior marcatore di squadra con 7 gol, tanti assist e le solite giocate. Quelle che dall’estate del 2008 fino al giugno del 2009 hanno fatto leccare i baffi al pubblico di fede biancorossa che grazie a Potenza e il resto della ‘banda’ riuscì a conquistare il ritorno tra i professionisti.
Per ‘Ciccio’ quella fu la stagione con la s maiuscola, da Vasto il doppio balzo arrivando in Serie B ad Ascoli dove masticò l’aria del calcio vero. Da lì in avanti tantissima C (quasi 200 presenze tra C e C2) e nelle ultime due stagioni il ritorno in D dove finora le presenze toccano quota 150. Come il resto degli italiani è fermo a casa, insieme a sua moglie Linda e la piccola Sofia, l’emergenza Coronavirus sta condizionando tutti, anche il mondo del calcio. Non si sa se in questa stagione si tornerà in campo ma Potenza non ha intenzione di smettere e prima di chiudere definitivamente la sua carriera da calciatore, come vedremo, cercherà di esaudire un desiderio.
‘Ciccio’ Potenza,
oltre tre settimane senza calcio, dall’alto della tua esperienza la stagione è
ormai conclusa o si tornerà in campo per concluderla? “Viviamo settimane mai vissute prima, ora stiamo tutti a casa sperando
di poter tornare presto alla normalità. Pensando al calcio dalla Serie D in giù
è difficile riprendere in fretta, il calciatore spera sempre di tornare in
campo ma bisognerà accettare le decisioni della Lega Nazionale Dilettanti”.
Anni 33 ma prima
dello stop dei campionati eri ancora protagonista sui rettangoli verdi, da dove
arriva la voglia di non mollare? “Quest’anno
sono in ripresa dopo un paio di stagioni non del tutto esaltanti dal punto di
vista personale. Dopo l’anno in C a Taranto, per stare vicino alla famiglia ho
deciso di stare fermo un anno. Ho ripreso nel 2018 a Gravina ma due strappi mi
hanno fortemente limitato. Quest’anno meglio dal punto di vista personale, con
la squadra eravamo partite con tanta fatica, nel 2020 eravamo in ripresa ma è
arrivato lo stop”.
Serie D vuole dire
anche Pro Vasto, cos’ha rappresentato per te la stagione 2008/2009? “Un punto fondamentale, da Vasto è partito
tutto, un’esperienza che ricorderò a vita non solo per i successi in campo ma
anche per il rapporto creatosi con i compagni e che ancora oggi a distanza di
anni resiste alla grande”.
Con alcuni tuoi
compagni nei giorni scorsi abbiamo ripercorso alcune tappe, i tuoi ricordi più
limpidi quali sono? “Delle vittorie
arrivate in extremis decisive per arrivare in alto, la grande gioia al triplice
fischio a Tolentino e l’apoteosi al nostro ritorno a Vasto. Ricordo quei
festeggiamenti come fosse ieri, in carriera ho vinto 5 campionati ma quello con
la Pro Vasto resterà sempre il più bello, indimenticabile”.
Nel giugno l’ultimo
tuo gol nella finalissima per lo Scudetto di D, poi il doppio salto con la B ad
Ascoli, te l’aspettavi? “Nelle
settimane che si parlava di questa possibilità pensavo sempre a uno scherzo a
qualcosa di irrealizzabile. Ancora oggi ne parlo con mia moglie, fin quando non
arrivò la firma non ci credevo, lì c’è stata la svolta alla carriera. Un balzo
doppio per arrivare su un palcoscenico importante, non ci fosse stato oggi non
giocherei ancora in D con in mezzo le tante stagioni in C”.
Nella tua carriera
Pino Di Meo rappresenta una figura fondamentale? “Impossibile dire il contrario visto che a Vasto ha puntato forte su di
me e poi anche quando andai ad Ascoli ci mise lo zampino presentandomi al
meglio visto che anche lui aveva indossato in carriera la maglia bianconera. È quello che mi ha fatto ripartire da
Gravina la passata stagione, mi avrebbe voluto di nuovo con se anche in questa
stagione a Chieti ma il mio presidente ha fatto di tutto per trattenermi e sono
felice di essere rimasto in Basilicata”.
Nel 2009 fu un
condottiero che non mollò mai la presa, al resto pensò il gruppo, era davvero
così granitico? “La risposta la danno
quei rapporti che ancora oggi, a distanza di undici anni, non solo sono rimasti
immutati ma sono andati addirittura a rafforzarsi. Ludovisi è stato il mio
testimone al matrimonio, con Fiore, Della Penna e Avantaggiato mi sento
spessissimo, il gruppo in quella stagione fu determinante ma non solo pensando
ai noi calciatori. L’unione era forte con tutti, tifosi, dirigenti, segretario
e magazzinieri, nessuno escluso”.
In attesa di capire se in questa stagione si tornerà in campo ti sei già prefissato quando appendere le scarpette al chiodo? “Non ci penso, ho ancora voglia di divertirmi in campo. Con un desiderio finale, Vasto e la Pro Vasto mi hanno dato tantissimo, ecco perché un giorno, prima di chiudere definitivamente la carriera, spero di tornare nuovamente ad indossare la maglia biancorossa”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it