Il 2003 sansalvese tra
i tanti pari età volati dagli Allievi alla prima squadra. Si ispira a Sergio
Ramos ma, per sua ammissione, è ancora troppo pulito
Se i 2001 sono obbligatori per regolamento e i 2002 in campo quasi non fanno notizia la filosofia della Bacigalupo Vasto Marina guarda addirittura oltre. I numeri sono chiari, prima dello stop a causa dell’emergenza Coronavirus in prima squadra l’allenatore Roberto Cesario ha schierato, in partite ufficiali di campionato, ben cinque classe 2003.
Dopo aver sentito i vari Andrea Santone, Romano, Petrella e Di Ghionno tocca anche a Mattia Cioccia, 17 anni ancora da compiere e come per gli altri suoi compagni già con almeno una presenza in Eccellenza senza contare le tante apparizioni con la juniores. Una stagione vissuta su tre piani, partendo dagli Allievi per arrivare fino all’Eccellenza. Dopo gli anni con gli Aquilotti San Salvo, Cupello e Virtus Vasto ha scelto la Bacigalupo e visti i risultati è strafelice di far parte di questa realtà.
Mattia Cioccia, un
mese e mezzo di stop, ne passeranno ancora tanti, quanto è difficile stare
lontano dal calcio giocato? “Il non
poter lavorare quotidianamente sul campo è un peso enorme per noi giovani
calciatori. Si sente la mancanza dei compagni e l’adrenalina che danno le
partite ma in questo periodo così difficile per tutti bisogna pensare alla
nostra e alla salute degli altri”.
Allenamento a casa
e studio, come riempi il resto delle tue ore durante la giornata? “Prima lo studio, poi l’allenamento e le
restanti ore mi diverto a giocare alla PlayStation online con i miei amici
oltre a godermi film e serie tv”.
Partito con gli
Allievi hai giocato tanto con la Juniores e esordito in prima squadra, ti
aspettavi una stagione così importante dal punto di vista personale? “In campo si scende sempre con l’obiettivo
di migliorarsi ma la grande considerazione nei miei confronti mi ha
piacevolmente colpito, non me l’aspettavo”.
Cosa hai provato
ad Alba la domenica che mister Cesario ti ha detto che saresti sceso in campo? “Mi stavo riscaldando con grande
tranquillità quando ho sentito chiamarmi dal mister “Cioccia vieni”, tanta emozione,
ammetto che nei primi cinque minuti in campo ero un po’ spaesato, poi è passato
tutto”.
17 anni da
compiere ad agosto ma già respiri da mesi l’aria della prima squadra, quanto è
importante lavorare con i ‘grandi’? “Ambiente
fantastico, quando sei in prima squadra la tua voglia di lavorare deve
aumentare ancora di più. In tanti cercano di arrivare fin lì, migliori tanto,
la mente per il gioco ad alta intensità e quando lavori con i grandi poi
affrontare le partite nei campionati giovanili è più semplice per diversi
motivi”.
Dopo San Salvo, Cupello e Virtus Vasto quest’anno hai scelto la Bacigalupo, contento della scelta fatta? “Ambiente perfetto, qui mi sto trovando molto bene. Premiano la meritocrazia, se lavori tanto durante la settimana e vali non guardano all’età e ti lanciano senza remore in prima squadra. Come per me è successo anche ad altri miei pari età”.
Utilizzabile sia a
centrocampo che in difesa, dove ti piace più giocare? “Gioco dove dicono gli allenatori ma preferisco stazionare a
centrocampo, lì mi sento più partecipe al gioco”.
Guardando le partite in tv a quale giocatore di ispiri? “Il modello è Sergio Ramos, un vincente nato con carisma e malizia da vendere. Ecco, a me manca la malizia, è quello che mi dicono spesso i miei allenatori, in campo sono sempre troppo pulito”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it