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Calcio Giovanile

Ciro Sannino: “La Virtus Vasto poteva vincere il titolo regionale. Sogno la maglia del Napoli”

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Il capitano, dei Giovanissimi biancorossi, grande protagonista in stagione con gol, assist e tante giocate

Da due giorni non ci sono più dubbi, il calcio giovanile, almeno per questa stagione, non tornerà più in campo. Di conseguenza non verranno assegnati i titoli, un vero peccato per la Virtus Vasto, fermata a inizio marzo quando era in piena corsa per il titolo regionale Elite, sia con gli Allievi che con i Giovanissimi. Questi ultimi primi in classifica con un ruolino di marcia importante (prima dello stop 16 punti nelle ultime 6 giornate) a dimostrazione dell’ottimo lavoro portato avanti in quest’ultimo anno e mezzo da mister Ilyas Zeyutulaev.

Ha deciso di affidare la fascia di capitano dei suoi Giovanissimi al 2005 Ciro Sannino che ha risposto nel migliore dei modi alla fiducia concessagli dal suo allenatore. In biancorosso da due anni, prima altrettante stagioni con il Pescara per il giovane napoletano trasferitosi a San Salvo nel 2013. Quest’anno si è esaltato nel cuore del gioco come centrocampista dinamico con una decina di gol, tanti assist e un lavoro importante per tutta la squadra.

Ciro Sannino, ormai è ufficiale, i campionati giovanili non riprenderanno più, quanto ti dispiace non poter andare a caccia del titolo regionale con i Giovanissimi? “Un peccato, dispiace tantissimo. Sei mesi di grandi sacrifici, stavamo correndo forte e avevamo tutte le carte in regola per vincere il titolo anche se non sarebbe stata una passeggiata arrivare fino in fondo”.

Da inizio marzo a non si sa quando, saranno almeno sette i mesi in cui non ci saranno allenamenti e partite ufficiali, quanto sarà difficile fare a meno del calcio? “Il manto erboso, divertirmi con il pallone tra i piedi, sudare e gioire con i compagni. Manca da un mese e mezzo, purtroppo per noi però sarà un’assenza che durerà ancora per tanti mesi. Non mi fermerò, così come credo anche i miei compagni, anche se non scenderemo in campo per finire la stagione continueremo a seguire, da casa, gli allenamenti di mister Zeytulaev”.

Si sente parecchio la lontananza con il resto dei compagni di squadra? “Allenamenti e partite non sono minimamente paragonabili al lavoro che stiamo portando avanti da casa in queste settimane. Ci proviamo mettendo anche in questo il massimo impegno, per fortuna ci sono i social e spesso capita di allenarci insieme attraverso le videochiamate”.

Pensando al campo avevate chiuso al primo posto con quattro vittorie consecutive prima dello stop, stavate correndo forte? “Lo stop è arrivato nel momento in cui stavo spingendo forte il piede sull’acceleratore. Saremmo entrati nella fase clou, quella decisiva, di lì a poco, dispiace perché sarebbe potuto essere davvero l’anno giusto per toglierci una bella soddisfazione”.

In panchina hai la fortuna di essere guidato da mister Zeytulaev, cosa ti sta insegnando? “Esatto, per me fortuna migliore non poteva esserci. Sono felicissimo di aver incontrato sulla mia strada un allenatore preparato ma soprattutto un uomo fantastico. La sua carriera parla chiaro ma la sua grande umiltà è un insegnamento per tutti i noi. Quello che cerca di insegnarci in ogni allenamento, l’uomo viene prima del calciatore e la squadra, insieme al prossimo vengono prima del singolo”.

Cosa significa essere capitano di una squadra? “Un ruolo che ha onori e oneri. Grande orgoglio per me avere la fascia al braccio ma quella da sola non basta. In squadra è sempre meglio avere tanti leader senza fascia, più ce ne sono e meglio è per il gruppo, trasmettono sempre energia positiva”.

Pensando ai big del calcio mondiale, qual è il giocatore a cui ti ispiri? “Da bambino impazzivo nel vedere le giocate di Neymar per la sua grande tecnica ma il mio punto di riferimento oggi è Andreas Iniesta. Mostro di bravura in mezzo al campo e un gigante con la sua umiltà lontano dal rettangolo verde”.

Dove vuoi arrivare nel mondo del calcio? “Lo dirà il tempo, io come fatto finora cercherò sempre di impegnarmi al massimo per arrivare lontano e in alto. Con un sogno nel cassetto, giocare un giorno con la maglia del Napoli la mia squadra del cuore”.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it           

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