Riportiamo in calce l’articolo del sito www.fantacalcio.it pubblicato dopo che l’FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana) ha scritto un vademecum per evitare la diffusione del Coronavirus nel mondo dello sport
Sarà un periodo senza tifosi negli stadi, ma per i protagonisti e gli addetti ai lavori il calcio non si ferma: ecco perché il Gruppo scientifico dei medici sportivi di Serie A ha consegnato a tutti i club un lungo e dettagliato vademecum per gli sportivi sui comportamenti idonei da seguire per proteggersi ed evitare il contagio da Covid-19. Dalla convivenza con i compagni ai comportamenti da assumere fuori dagli impianti, ecco le raccomandazioni dei medici ai calciatori e allo staff tecnico, ma anche ai magazzinieri e ai giornalisti.
Non bere dalla stessa
bottiglia
Non bere dalla stessa bottiglietta, borraccia, bicchiere né
in gara né in allenamento, utilizzando sempre bicchieri monouso o una
bottiglietta nominale o comunque personalizzata, e non scambiare con i compagni
altri oggetti (asciugamani, accappatoi, ecc.).
Non mangiare nello
spogliatoio
Evitare di consumare cibo negli spogliatoi.
Gli indumenti
Riporre oggetti e indumenti personali nelle proprie borse,
evitando di lasciarli esposti negli spogliatoi o in ceste comuni.
I fazzoletti di carta
Buttare subito negli appositi contenitori i fazzolettini di
carta o altri materiali usati come cerotti, bende, ecc.
Lavarsi le mani
Lavarsi accuratamente le mani il più spesso possibile: il
lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione.
Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi e poi, dopo
averle sciacquate accuratamente, vanno asciugate con una salvietta monouso; se
non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un
disinfettante per mani a base di alcol al 60%.
Servizi igienici
Evitare, nell’utilizzo di servizi igienici comuni, di
toccare il rubinetto prima e dopo essersi lavati le mani, ma utilizzare
salviette monouso per l’apertura e la chiusura dello stesso.
Dispenser e
disinfettante
Favorire l’uso di dispenser automatici con adeguate
soluzioni detergenti disinfettanti, sia negli spogliatoi, sia nei servizi
igienici.
Non toccarsi
Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non
lavate.
Tossire nel braccio
Coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto –
preferibilmente monouso – o con il braccio, ma non con la mano, qualora si
tossisca o starnutisca.
Cambio d’aria
Arieggiare tutti i locali il più spesso possibile.
Pulire tavoli, sedie,
rubinetti
Disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie,
attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce e servizi igienici con
soluzioni disinfettanti a base di candeggina o cloro, solventi, etanolo al 75%,
acido paracetico e cloroformio.
Cosa fare contro il
coronavirus in piscina
In caso di attività sportiva in vasca, richiedere un
costante monitoraggio dei parametri chimici (cloro o altre soluzioni
disinfettanti) e dei parametri fisici (fra cui il pH o la temperatura, che
influisce sul livello di clorazione)
Cosa fare ai primi
sintomi
Gli atleti che manifestino sintomi evidenti di infezione
respiratoria e/o febbre devono immediatamente abbandonare il resto della
squadra – e, possibilmente, isolarsi – e avvisare il medico sociale nelle
squadre professionistiche o il responsabile medico della federazione nei raduni
federali, che provvederà a rivolgersi – se ne sussistesse l’indicazione – al
Numero 112 o al Numero 1500 del Ministero della Salute operativo 24 ore su 24,
senza recarsi al Pronto Soccorso.
Vaccinarsi contro
l’influenza
Per chi non fosse ancora vaccinato contro l’influenza,
consigliare il più rapidamente possibile il vaccino antiinfluenzale, in modo da
rendere più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti. Da monitorare
la sintomatologia gastro-intestinale (non necessariamente tipica).
I contatti a rischio
Informarsi dagli atleti e dal personale societario se ci
sono stati eventuali contatti in prima persona o all’interno del proprio ambito
familiare con persone rientrate da zone a rischio o in quarantena
Lo screening
medico-sportivo
Utilizzare la visita medico-sportiva quale fondamentale
strumento di screening, attraverso un’attenta anamnesi ed esame obiettivo per
l’individuazione di soggetti potenzialmente a rischio immunitario o con
sintomatologia.
I raduni delle
nazionali
In caso di raduni nazionali o di atleti o di manifestazioni
di circuito internazionale autorizzate anche all’estero, prevedere sempre la
presenza di un Medico di Federazione che possa valutare clinicamente, a livello
preventivo, tutti i partecipanti, identificando eventuali soggetti a rischio e
adottando le più idonee misure di isolamento, seguendo adeguate procedure
gestionali secondo gli indirizzi del Ministero della Salute.
I medici sociali
Con riferimento ai Medici Sociali e, in particolare, a
quelli delle squadre professionistiche o degli atleti professionisti ai sensi
della Legge 23 marzo 1981, n.-91 e comunque di tutte quelle Società i cui
atleti svolgono attività a livello internazionale, monitorare con attenzione i
Paesi verso cui si è diretti o da cui si rientra, secondo le indicazioni del
Ministero della Salute. La FMSI ha istituito un collegamento diretto e
indirizzi di posta elettronica specifica per tutti i Medici Federali, che sono
il punto di riferimento delle Società e degli Atleti, per un più efficace
coordinamento delle informazioni grazie alla linea diretta fra Ministero della
Salute, Ministero dello Sport, Coni e FMSI.
Niente premiazioni
Evitare premiazioni o altre forme di contatto con il
pubblico (es. club o manifestazioni varie)
Il rischio delle
interviste
Utilizzare un unico microfono nelle interviste da
disinfettare ogni volta (quindi non vari microfoni tenuti in mano dal
giornalista).
Evitare i tifosi
Uscire dallo stadio in bus della squadra o su auto privata evitando contatto fisico con tifosi.
Redazione Vasport – redazione@vasport.it