In questi giorni si è fatto un gran parlare in città, sui social ed anche sui principali organi di informazione locale, in merito alle “bike lane” o “corsie ciclabili” realizzate di recente sulla circonvallazione Istoniense dall’amministrazione comunale che ha deciso di adottare l’articolo 232 del “decreto rilancio” varato dal governo lo scorso anno per incentivare la mobilità eco-sostenibile. Oggetto del contendere non è tanto il fatto che siano state tracciate a terra le linee per riservare una corsia alle due ruote ma più che altro la realizzazione di nuovi parcheggi, prima inesistenti, appunto tra il marciapiede e la corsia ciclabile.
Lo svantaggio principale, percepito soprattutto da chi le utilizza, è che l’assenza di barriere di separazione espone comunque il ciclista alle manovre spericolate delle auto e delle moto, al parcheggio irregolare dei veicoli sul tracciato, e all’apertura degli sportelli delle auto in sosta regolare. Alcuni di questi rischi si possono ridurre con soluzioni strutturali, per esempio lasciando mezzo metro di spazio ulteriore fra la corsia e le auto parcheggiate; altri vanno eliminati con la consuetudine, la prudenza, e l’applicazione delle regole da parte dell’autorità.
E’ vero che le novità spesso intimoriscono perché vanno a modificare abitudini che ci siamo costruiti col tempo salvo poi apprezzarne i vantaggi che da esse potrebbero derivare. In molti le avranno percepite come pericolose, ma i dati ci dicono che sono molto più sicure delle piste realizzate sul marciapiede. Nel 2019 a Berlino, dove la maggior parte dei percorsi è fatto di corsie ciclabili, i ciclisti morti negli incidenti stradali sono stati sei . A Milano, secondo i dati più recenti, ogni anno ne muoiono circa una cinquantina. Allo stesso modo però è altrettanto vero che anni fa vennero spesi, dall’amministrazione comunale vastese, quasi ottocento mila euro per realizzare la pista ciclabile del vallone Lebba, oggi totalmente abbandonata ed inutilizzabile.
Mi chiedo a questo punto se non fosse stato il caso magari di intervenire in quel contesto anche perché potrebbe essere un ottimo viatico di collegamento tra la città e la riserva di Punta Aderci. In questo modo ci si potrebbe ricollegare agevolmente alla via verde, anch’essa, ad oggi, eterna incompiuta tanto da essere oggetto di un servizio, andando in onda le scorse settimane, del tg satirico di Mediaset “Striscia la notizia”. Chiaramente realizzare corsie ciclabili o strisce pedonali in pieno centro ha chiaramente un effetto decisamente più impattante sull’opinione pubblica, soprattutto in piena campagna elettorale.
Nei prossimi giorni torneremo sull’argomento dando voce ai rappresentanti delle società ciclistiche del territorio per capire la loro opinione nel merito.
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