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Calcio

Così Papagni ha rianimato la Vastese

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Da Campobasso al Notaresco una trasformazione impressionante. Fondamentale la figura del vice Di Simone

Di Simone e Papagni

Ermetica, concentrata, cinica, spietata e soprattutto vincente. Cinque aggettivi per raccontare la trasformazione della Vastese sotto la guida di Aldo Papagni, con lui a Campobasso era iniziata come peggio non si pensava ma in quattordici giorni ha rigirato il suo gruppo come un calzino smentendo gli scettici e conquistando due vittorie dal dolce sapore di salvezza.

Un micidiale uno due a mettere paura all’agguerrita concorrenza che nei bassifondi sperava in un tracollo biancorosso, il calendario non era per nulla agevole ma le risposte date tra Montegiorgio e ieri hanno scacciato via dubbi e paure. Due turni così pieni di punti non li si vedevano da tempo, quasi tre mesi, 84 giorni d’attesa dopo che la Vastese ci era riuscita a cavallo tra fine 2018 e inizio nuovo anno. Da lì in avanti i sorrisi sono stati pochi e nonostante il grande impegno di chi lo ha preceduto si è deciso di puntare su Papagni con l’obiettivo di salvare la stagione.

Del Duca: capitano nelle ultime due domeniche

Mai scelta fu più azzeccata verrebbe da dire visti gli ultimi centottanta minuti, il tecnico pugliese con il suo vice Gigi Di Simone (figura carismatica e assai fondamentale all’interno del gruppo biancorosso) ha riportato serenità intorno a tutto l’ambiente, zero mosse sbagliate dentro e fuori dal campo e al resto hanno pensato i ragazzi scesi in campo che capendo il momento delicatissimo hanno risposto alle direttive del nuovo allenatore con due prestazioni tutto cuore e grinta. Papagni nelle prime parole da allenatore biancorosso aveva puntato il dito su un dato da migliorare il prima possibile, quello dei gol subiti. A Campobasso non è stato così ma restando fedele al 532 con un difesa bella coperta e sempre attenta i risultati si sono visti. L’unica modifica è stata avanti nel rinunciare a un attaccante vero inserendo un centrocampista di gamba come Stivaletta piazzandolo alle spalle di Shiba in una sorta di 5311. La Vastese non chiudeva per due domeniche di fila con la porta inviolata da 40 giornate, dalla metà di marzo del 2018 con Colavitto è toccato a Papagni tornare a blindare definitivamente la difesa. La scelta di affidare la fascia di capitano (viste le contemporanee assenze di Fiore e Leonetti) a un leader carismatico come Pietro Del Duca (uno che da tutto per la maglia biancorossa dal primo giorno di ritiro…) non ha fatto altro che dare ulteriore sostanza a un reparto che fino a due settimane fa era quello sempre battuto per dodici domeniche di fila. Dalla difesa colabrodo a una linea che non lascia più spazi liberi, per gli avversari ora è dura superare quel muro.

Si ragiona di squadra e anche nelle altre zone di campo i miglioramenti sono evidenti, una mediana con più gamba grazie alla felice intuizione di piazzare il baby Di Giacomo come mezz’ala per lasciare spazio sulla sinistra a Genny Russo, jolly esperto e ieri preziosissimo anche sotto porta con il gol che ha spianato la strada verso il successo. Con Fiore lasciato in panchina per scelta tecnica durante tutti i novanta minuti e le assenze di Leonetti e Giampaolo l’attacco è diventato un reparto scheletrico, Shiba non è un bomber vero ma è il Mandzukic biancorosso: corre tanto su tutto il fronte offensivo, si impegna ed è presenza preziosa per i compagni di squadra, un lavoro oscuro che non tutti riescono a percepire. Alzi la mano chi avrebbe mai pensato che in una situazione di emergenza, senza Leonetti, Giampaolo e Fiore, sarebbero arrivati sei punti a trascinare i vastesi lontano dalla zona bollente.


Shiba: il Mandzukic biancorosso

38 punti, cinque lunghezze in più sul 15° posto e otto sul 18°, vantaggi importanti a cinque giornate dalla fine ma per dormire sonni tranquilli serviranno altri punti. Superare i 40 è quasi un obbligo e visto il momento felice c’è la possibilità di continuare a muovere la classifica anche domenica prossima quando ci sarà un altro derby. In casa del Real Giulianova superato proprio ieri dai vastesi, due squadre divise da un solo punto, un pareggio potrebbe far comodo a entrambe ma in campo nessuno scenderà per accontentarsi. Anche perché un tris di vittorie consecutive manca da quasi 500 giorni, un’eternità che dura dal 19 novembre del 2017. La Vastese è ufficialmente rinata, tre settimane prima di Pasqua, il salvatore si chiama Aldo Papagni che vuol continuare a far capire di che pasta è fatto e per questo finale di stagione ha pronti altri cioccolatini da servire alla piazza vastese.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it           

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