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Calcio

Cristian Stivaletta: “Orgoglioso del calore dei tifosi, non vedo l’ora di ripagarli in campo”

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11/07/2017 – Da ieri il ventiduenne centrocampista vastese si è legato ai colori biancorossi

Un amore calcistico finalmente sbocciato. Magari con qualche anno di ritardo ma oramai poco importa, da ieri pomeriggio Cristian Stivaletta e la Vastese si sono detti si, resteranno insieme per tutta la stagione e la piazza biancorossa a leggere i commenti apparsi qua e la sui vari social non vede l’ora di idolatrare il ventiduenne centrocampista vastese doc orgoglioso di indossare la maglia della sua città dopo le esperienze tra Vasto Marina, San Nicolò e L’Aquila.

Cristian Stivaletta, i vastesi sono impazziti per la sua scelta di indossare il biancorosso, contento dell’affetto ricevuto nelle ultime ore? “I complimenti fanno sempre piacere, da ieri pomeriggio ne ho ricevuti tanti, molti sono amici ancor prima che tifosi, voglio ripagare in campo la loro fiducia, sono pronto per dare tutto me stesso alla Vastese”.

Affetto che fa rima con maggiori aspettative, il calore del pubblico vastese quanto potrà aiutarla in questa stagione? “Giocare a Teramo davanti a pochi spettatori e farlo all’Aragona davanti a un pubblico più numeroso, caloroso ed esigente non è la stessa cosa ma questo deve essere un ulteriore stimolo per me e i miei nuovi compagni a non avere paura, i tifosi saranno una componente importante, sono sicuro che ci aiuteranno dal primo giorno di ritiro, poi in campo toccherà a noi”.

Vestire a ventidue anni la maglia biancorossa della sua città potrebbe trasformarsi in freno per il prosieguo della carriera? “Nessuna paura, non vedo l’ora di scendere in campo con questa maglia, sono tranquillissimo, poi non va dimenticato che stiamo parlando di partite di calcio, i problemi nella vita di tutti i giorni sono altri, noi dobbiamo essere fortunati di quello che facciamo perché proviamo a regalare e regalarci gioie”.

Lavorerà ancora al fianco del direttore sportivo Francesco Micciola, lei che lo conosce sicuramente di più rispetto ad altri vastesi cosa può raccontarci? “Il direttore è sinonimo di garanzia, nella sua professione è uno dei miglior in circolazione, da Nord a Sud conosce tutti i giocatori, non gli sfugge mai niente, quando sono arrivato la prima volta a San Nicolò in molti pensavano che stesse costruendo una squadra non all’altezza della situazione ma i risultati diedero ragione a lui e fece ricredere chi storceva il naso”.

La Vastese del nuovo corso mai nei due anni precedenti aveva avuto in squadra due senior con cognomi vastesi doc come Stivaletta e Fiore, guardando anche agli altri nomi si è già fatto un’idea del dove potrete arrivare? “Il mercato è in piena evoluzione, la rosa è ancora da completare ma ho una certezza, a Vasto quando si è deciso di fare sul serio nessuna ha mai costruito una squadra ‘scarsa’, parliamo di una piazza importante e che ha continuamente fame di calcio, ci toglieremo belle soddisfazioni”.

Nei giorni scorsi nel corso di una chiacchierata con il ‘Prof’ Cannavacciuolo si è toccato anche il suo nome ripensando alla stagione a L’Aquila, cos’è successo quell’anno? “Ringrazio Fausto per le belle parole che ha usato nei miei confronti, la stima è reciproca, nella stagione aquilana abbiamo incontrato tante difficoltà durante tutta la stagione, siamo retrocessi nonostante la rosa era di livello, sono quelle stagioni storte che capitano, fa parte del gioco”.

Se a L’Aquila è andata male nonostante le nove presenze tra i professionisti con il Vasto Marina ha avuto la possibilità di mettersi in mostra, quanto sono stati importanti quei due anni? “Sono stati anni indimenticabili, quelli che mi hanno consentito di iniziare ad impormi in prima squadra dopo le esperienze nelle varie giovanili, senza la fiducia che ho avuto al Vasto Marina magari la mia carriera avrebbe avuto un altro corso”.

I vastesi non vedono l’ora di ammirarla in campo, l’abbiamo vista spesso in più zone del centrocampo ma dov’è che le sue caratteristiche verrebbero esaltate? “Io lavoro per farmi trovare pronto ogni domenica, poi sarà mister Colavitto a decidere dove posizionarmi, ho giocato dietro a una punta, ‘bloccato’ nei due di centrocampo ma se dovessi scegliere come mezz’ala riesco ad esprimermi meglio, l’ho fatto con Epifani e avevo più possibilità di affondare e inserirmi con più facilità”.

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