Nonostante le tante
assenze, i ragazzi di Carlucci sfiorano la vittoria con una buona prestazione
contro la vicecapolista che ha pareggiato nei minuti finali
E tanto tuonò che piovve. Metaforicamente, intendiamoci, ma nella pratica il match di Cupello è stato a tratti vibrante, sicuramente non banale. Padroni di casa in emergenza, privi di De Cinque e Turco per squalifica, esenti per infortunio Marinelli e Berardi, con Ninte recuperato per la panchina. Ospiti ad un punto dalla capolista Chieti. Insomma, tanta sostanza e ambizioni a mille.
Battute iniziali, i viola di mister Del Zotti premono,
Beniamino dal limite avrebbe sul destro la palla del vantaggio, dopo appena due
minuti: un rigore in movimento da venti metri, Antenucci aggiunge il piattone e
vanifica l’azione. Tre giri d’orologio ulteriori, Legnini svetta nel cuore
dell’area cupellese, sfiorando l’incrocio con un’incornata perentoria.
I minuti passano, il Sambuceto placa i propri istinti offensivi e il Cupello trova equilibrio, da notare, le molteplici soluzioni tattiche adottate da mister Carlucci, come D’Alessandro, il migliore in campo per distacco, il quale svaria sull’intero fronte centrale, non concedendo riferimenti agli avversari: un attimo prima scala quasi sulla linea dei difensori per impostare, subito dopo lo troviamo in attacco, pronto ad inserirsi. Altra nota interessante, Zinni ara letteralmente la fascia, marca prima Criscolo (elemento fondamentale con i suoi undici gol), poi Gelsi e lo fa bene, fino a quando il fiato lo assiste. Un peccato vederlo così lontano dalla porta avversaria, ma la situazione lo richiedeva e poi fa curriculum. Il Sambuceto prova a sfondare, letteralmente, con Lalli, ma al 13′ il suo tentativo da bombardiere finisce fuori.
Il centrocampo ospite sembra rallentare la presa, la palla non gira in maniera fluida, così il Cupello ne approfitta e sale gradualmente in cattedra, ponendo le basi per il vantaggio con Incoronato e Perrella, ma non è giornata per il numero Nove: arriva spesso in ritardo di quella frazione di secondo necessaria per arpionare il pallone e quando, al 23′, manca l’aggancio da pochi passi la topica è fatta. Incoronato non riesce ad esprimere al meglio le potenzialità che il fisico possente potrebbe garantirgli, ma è comunque una minaccia da tener in considerazione per la difesa del Sambuceto, tenuta con piglio da D’Amico e D’Angelo. Sapete come si segna in queste situazioni? Facile, bisogna scovare la falla nel sistema, l’elemento meno in giornata negli avversari. Nuozzi, da bravo esterno, punge Legnini, lo domina fisicamente e serve una palla sporca all’indietro che coglie impreparati gli avversari. D’Alessandro è lì e lascia partite una stangata con il destro a fil d’incrocio. Uno a zero.
Il Sambuceto alza la testa, ma la manovra vive di virtuosismi spesso imprecisi, nonostante il buon lavoro di Nardone e soci. Del Zotti ordina i suoi in un più ragionevole 4-3-3, mentre i padroni di casa oscillano tra il 4-4-2 ed il 5-3-2 (alle volte invertito). Comunque, l’elenco più o meno sparso di numeri non può spiegare il concetto basilare per comprendere questa partita: il Cupello è più ordinato e preciso, mentre il Sambuceto, nonostante il gioco discreto, probabilmente non si aspettava un inizio così difficile.
Ripresa a tinte viola, seppur a tratti sfocate. L’equilibrio
regna, Nuozzi fa accomodare Legnini sul sintetico, Castropaolo, appena entrato,
infonde aria fresca nel centrocampo ospite, Lalli si sbatte, Criscolo è tra i
più dinamici, Nardone ispira.
Fa il suo ingresso in campo anche Ninte che sciupa al ventesimo concludendo sui piedi di De Deo al posto di incrociare. La partita sale d’intensità emotiva, non tecnica. Giuliano viene espulso, Tucci scala centrale, i viola schiumano grinta alla ricerca del pareggio per rimanere il più possibile vicini alla capolista Chieti. Pedala, pedala, i loro sforzi vengono premiati al 42′, rigore: se ne incarica Lalli, rincorsa dal limite, tiro centrale, solo sfiorato da Micale. Uno a uno. Il Sambuceto preme, ma non sfonda, il,Cupello difende con unghie, denti e sangue. Fischio finale, pareggio.
Un buon Cupello, ben messo in campo, è riuscito a sfiorare
la vittoria, nonostante i tanti problemi. Il pareggio calza stretto, la
sconfitta sarebbe stata una mazzata. Il Sambuceto, sornione, porta a casa un
punto buono per il morale e per la classifica, il Chieti dista appena tre
punti. Una domenica di ordinaria follia.
CUPELLO-SAMBUCETO: 1-1
Reti: 28’pt D’Alessandro(C), 43’st Lalli su rig. (S)
Cupello: Micale, Antenucci, Nuozzi (38’st Troiano), Basso,
Giuliano, Felice, D’Alessandro (44’st Di Pietro), Tucci, Perrella, Incoronato (13’st
Ninte), Zinni (31’st Battista). A disposizione: Tascione, Acquarola, Minervino.
All. Carlucci
Sambuceto: De Deo, D’Angelo, Legnini, D’Amico, Criscolo,
Beniamino, Lalli, Selvallegra, Gelsi (26’st Castropaolo), Nardone, Rosati. A
disposizione: Spinelli, Camporesi, Cialini, D’Antonio, Gentile, Polletta, Perrotta,
Paolini. All. Del Zotti
Arbitro: Sciubba di Pescara (Chiavaroli di Pescara e Gentile
di Teramo)
Ammoniti: Zinni, D’Alessandro(C), D’Angelo(S)
Espulso: Giuliano(C)
Luigi Della Penna
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