Il giovane centrocampista ascolano classe ‘98, nel 2018 operato al cuore quando si affacciava alla B, ora sta ritrovando fiducia, ritmo e continuità con la maglia biancorossa
A fari spenti, con piccoli ma importantissimi passi per recuperare il tempo perduto. Non di certo per colpa sua, tre anni fa Alessandro De Angelis, da capitano dell’Ascoli Primavera viaggiava spedito verso l’esordio nel Torneo di Viareggio, senza dimenticare le otto convocazioni in Serie B con i bianconeri allora allenati da Vincenzo Vivarini, un altro che ha vissuto l’ambiente vastese da allenatore nel 2000.
Un ventenne ascolano doc su cui i bianconeri puntavano ad occhi chiusi, una giovane carriera in ascesa, il primo contratto da professionista, poi l’inatteso stop. Nel marzo del 2018 prima dell’esordio al “Viareggio” gli viene riscontrato un problema cardiaco, stop all’attività agonistica. Se avesse interrotto la carriera da calciatore non sarebbe stato necessario l’intervento ma l’amore per il calcio lo ha spinto a rischiare, sottoponendosi nel dicembre dello stesso anno a un delicato intervento al cuore. Una partita decisiva vinta in sala operatoria per ritrovare il rettangolo verso, un salto non semplice ma Alessandro negli ultimi due anni ha fatto di tutto per tornare quello di un tempo.
Ripartire da zero no ma indietro di tantissimi passi dopo essere arrivato in giovane età a ottimi livelli con grandi prospettive. Nessuna paura, il centrocampista ascolano dopo la convalescenza post operatoria ha rimesso piede in campo, un piano graduale ma ben definito per riaffacciarsi al mondo dei grandi, ripartendo dalla Serie D. L’opportunità arrivata nell’estate del 2019 con l’Avezzano, prima esperienza abruzzese non felice (nonostante le 10 presenze), a dicembre la decisione di accettare la chiamata del Seregno, cinque presenze prima dello stop causa Covid. Annata vissuta a singhiozzi, tornare in campo dopo oltre sei mesi di stop e un intervento delicato non sarebbe stato facile per nessuno ma è in questa stagione che Alessandro è ripartito per davvero.
Su di lui ha fortemente creduto il direttore sportivo Nicola D’Ottavio, contrattualizzato con un biennale, grande intuizione vista la resa in campo. Non ancora al massimo del suo splendore gli inizi con mister Silva sono stati graduali, prime quattro giornate in panchina e un totale di trentacinque minuti in campo.
Poi, dopo lo stop forzato causa Covid, le prime tre consecutive da titolare contro Aprilia, Olympia Agnonese e Montegiorgio, sfide che hanno segnato il corso del tecnico marchigiano d’adozione. Da fine 2020 alle ultime settimane il balzo in avanti è stato evidente, De Angelis ha aumentato notevolmente la sua presenza nell’impianto titolare, con mister D’Adderio è partito titolare in quattro occasioni comprese le ultime due vittorie consecutive. Dei 600 minuti fin qui totalizzati in maglia biancorossa (7 da titolare, altrettante partendo dalla panchina) 300 li ha messi a referto proprio nelle ultime sei giornate, quelle senza sconfitte, il tour de force che ha rilanciato le ambizioni biancorosse.
Sta ritrovando la forma migliore, per sua stessa ammissione ha detto di non essere ancora al 100% ma in campo è sempre tra i migliori riuscendo ad emergere in un reparto dove in quanto ad esperienza come senior c’è gente del calibro di Obodo e Meola, due che la B non l’hanno solo accarezzata ma vissuta in campo con diverse presenze. Educato e sorridente, in campo elegante e battagliero, punta a diventare un insostituibile, da Vasto è iniziata la sua seconda vita su un campo da calcio. Ha detto grazie alla Vastese, l’operazione è solo un lontano ricordo, ora guarda avanti con fiducia e ambizioni, farà di tutto dove, con grande impegno era già arrivato.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it