Il 2002 laterale
roccolano spera di tornare in campo già in questa stagione per festeggiare in
campo il salto di categoria
Un soldatino silenzioso. Da due stagioni a questa parte sempre fedele al Casalbordino prendendo possesso della fascia destra difensiva e lasciandola solo per un infortunio nella passata stagione. Vincenzo Di Donato non fa della loquacità il suo miglior biglietto da visita ma importa poco o nulla, quando viene chiamato in causa risponde sempre presente.
Un 2002 su cui la dirigenza casalese ha puntato forte già dall’estate del 2018 prelevandolo dalla sua Roccascalegna dopo le precedenti esperienze nei settori giovanili di Val di Sangro e Curi Pescara. Fino agli Allievi, poi il salto nei ‘grandi’ con il Casalbordino facendo capire di trovarsi subito a proprio agio. Quest’anno tra i protagonisti della grande cavalcata dei giallorossi fermata solo dall’emergenza Coronavirus che da un mese ha fermato tutta Italia, sport compresi.
Vincenzo Di Donato,
ci avviciniamo alla quinta domenica consecutiva senza partite ufficiali, cosa
manca di più? “L’adrenalina della
domenica manca molto. Il pre gara come il pranzo con la squadra, le indicazioni
negli spogliatoi, le battute dei più esperti per stemperare la tensione nelle
partite più importanti e anche il riscaldamento fatto di continui incitamenti”.
Un mese senza lavoro
quotidiano sul campo, si sta facendo sentire l’assenza del lavoro con i
compagni? “Si sente parecchio, non è
facile restare lontano da un gruppo così unito come il nostro. Manca tanto il
lavoro sul campo sia per il rapporto con i compagni che per un discorso di
tenuta fisica”.
Allenarsi da casa non
ha nulla a che vedere con il campo ma se dovessero chiamarvi a tornare in campo
quale sarebbe il vostro stato di forma dopo tutto questo periodo di stop? “Pur impegnandosi al massimo da casa nulla è
paragonabile al lavoro sul campo insieme a tutta la squadra. Dovessimo tornare
in campo il nostro atteggiamento, ne sono convinto, sarà ancor più battagliero
rispetto a quanto già fatto vedere fino a febbraio. Ci siamo fermati tutti,
allo stesso momento e nelle stesse modalità per questo motivo riprendere dopo
il lungo stop non sarebbe un problema”.
In attesa di capire
le decisioni della Lega nella catastrofica ipotesi in cui non venissero
assegnate le promozioni per il Casalbordino sarebbe un’atroce e incredibile
beffa per voi? “Non scherziamo, non
voglio neanche pensarci, il nostro dominio è dettato dai tanti sacrifici fatti
da fine luglio da parte di tutti, dal mister passando per ogni giocatore. Tutto
meritato, nessuno ci ha regalato niente. Imbattuti e con tanti punti di
vantaggio su chi insegue, lo meritiamo per questo senza dimenticare gli
investimenti economici della società”.
Prima dello stop
eravate imbattuti e in corsa su tutti i fronti, in estate pensavi fosse così
forte il gruppo di cui facevi parte? “In
estate conoscevo poco i nomi che la società aveva aggiunto ai confermati. Poi sin
dai primi allenamenti durante la preparazione pre campionato ho subito capito
il reale potenziale di questo gruppo fatto di elementi che cerca sempre di
ripagare la fiducia della società con serietà e impegno”.
Un 2002 titolare
fisso ormai da due stagioni in una prima squadra, contento della fiducia che
ripone in te l’ambiente casalese? “Certo,
da quando sono entrato a far parte di questa realtà nell’estate del 2018 ho
sempre percepito grande fiducia nei miei confronti e io altro non posso fare
che dare il massimo negli allenamenti e in partita per cercare di ripagarli al
meglio”.
Tu sei giovane ma con la possibilità di lavorare al tuo fianco, in difesa, con esperti del calibro di Fusaro, Benedetto e Pifano, cosa ti stanno insegnando? “Sono onorato di poter giocare con giocatori di altissimo livello. Mi stanno insegnando molto sul come stare al meglio in campo correggendo soprattutto i mie errori”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it