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Calcio

Di Filippo: “D’Adderio? Passionale e lucido. Vi racconto le sue fotocopie… Vastese realtà modello”

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Il team manager, ormai da un anno e mezzo nell’ambiente biancorosso, racconta i segreti dell’ultimo mese e mezzo ripercorrendo anche le esperienze con chi lo ha preceduto

Di Filippo con il ds D’Ottavio

La Vastese vista anche da un’altra prospettiva. Da chi la vive ventiquattrore su ventiquattro lavorando al meglio per sistemare ogni dettaglio al posto giusto. Elenio Di Filippo, dopo gli oltre dieci anni da commissario di campo tra Serie A, B e C nell’ultima stagione e mezza è entrato a far parte della Vastese con il ruolo di team manager.

A stretto contatto con tutti, dai dirigenti ai giocatori ma anche e soprattutto con gli allenatori. Negli ultimi tredici mesi sulla panchina biancorossa se ne sono avvicendati quattro, tutti “studiati” da vicino potendoli seguire da molto vicino visto che nei match ufficiali Di Filippo siede in panchina. Con Fulvio D’Adderio la Vastese si è rilanciata, i 12 punti centrati nelle ultime 6 giornate (senza conoscere sconfitta), partendo proprio dal lavoro dell’allenatore molisano il team manager biancorosso ha toccato più argomenti facendo capire che la Vastese ha ancora tanta fame e cercherà di migliorarsi ancora, dentro e fuori dal campo.

Elenio Di Filippo, è stato il mese e mezzo di Fulvio D’Adderio, lo segue da vicino anche in panchina, visto dalla sua prospettiva quale allenatore sta conoscendo? “Un vero fuoriclasse per la categoria, senta la partita ma riesce ad essere sempre attento in tutte le situazioni, lo racchiuderei in due aggettivi: passionale e lucido”.

Alle spalle di mister D’Adderio

Per noi addetti ai lavori la lucidità di cui lei parla la ritroviamo anche nelle immediate dichiarazioni post match, è un altro punto che gioca a suo favore? “Certo, anche se ha ancora tantissima adrenalina in corpo io che lo accompagno anche in sala stampa da lui ho sempre ascoltato dichiarazioni giuste dosate da un grande equilibrio. Nelle ultime giornate abbiamo ascoltato alcune parole di altri allenatori su cui ci sarebbe tanto da dire, lo avrebbe potuto fare anche il nostro allenatore ripensando a una determinata partita innescando polemiche ma anche da questo punto di vista fa capire di essere di ben altra categoria”.

Da Natale ad oggi la Vastese è stata completamente ribaltata, cos’è cambiato con D’Adderio? “Tante situazioni sono sotto gli occhi di tutti, oggi la Vastese ha una mentalità vincente, il gruppo, grazie anche ai risultati favorevoli, è sereno, tutti i giocatori si aiutano l’un l’altro. In campo imponiamo il nostro gioco, tutte le pedine sono al posto giusto, ora siamo una squadra vera”.

Se tante situazioni sono sotto gli occhi di tutti c’è qualche segreto nascosto per raccontare ancora meglio D’Adderio? “Definirlo lavoratore maniacale sarebbe fin troppo riduttivo, chi vive l’ambiente biancorosso ogni giorno può solo confermarlo. In campo con i ragazzi, com’è giusto che sia, sta usando più il bastone che la carota e i risultati gli stanno dando ragione. Dopo le ore di allenamento passa il resto della giornata a studiare tantissime altre partite, sviluppa schede che consegna ai giocatori, lo spogliatoio è tappezzato con un’ottantina di fotocopie dove sono raccolti tutte le caratteristiche dei nostri avversari”.

È trascorso solo un mese e mezzo ma sembra una vita fa, cosa non è andato tra novembre e dicembre con mister Silva in panchina? “Chi dice che Massimo non era affamato si sbaglia di grosso, parliamo di un allenatore esperto che aveva ancora tanta voglia. Diciamo che il doppio stop a causa del Covid non lo ha aiutato, credo abbia sentito parecchio il peso di quel periodo, ha sofferto tanto nel vedere molti dei suoi ragazzi lontani dal campo. Rispetto a D’Adderio parliamo di caratteri totalmente differenti ma anche Silva verrà ricordato come un allenatore capace di rialzare la Vastese”.

Si riferisce al mese e mezzo tra fine gennaio e inizio marzo del 2020, quello prima dello stop definitivo alla stagione 2019/2020? “Esatto, la Vastese nella passata stagione era partita con grandi ambizioni, l’organico a disposizione di mister Amelia era di qualità assoluta ma non sono arrivati i risultati che società e ambiente si aspettavano. Un periodo deludente ma fa parte del passato. Silva arrivato in punta di piedi senza troppi proclami riuscì a centrare quattro vittorie in cinque giornate, era una Vastese in grande ascesa, peccato che il Covid abbia messo fine a tutto”.

Il team manager con Scafetta e Sabelli

Le vittorie aiutano e non poco, che aria si respira ora intorno all’ambiente biancorosso? “Il momento, per fortuna, è felice ma anche nei mesi scorsi, parlo da quando sono entrato a far parte di questa realtà, ho visto sempre in costante crescita. Tra telefonate e incontri dal vivo mi capita di parlare con chi qui è passato, tutti riconoscono alla Vastese una grande organizzazione, da professionisti. Tutti sono sempre presenti al campo, i presidenti, i direttori, altri dirigenti e le figure dello staff, si lavora uniti nella stessa direzione per il bene della Vastese. Una realtà modello, tutto è al posto giusto, gran parte dei meriti vanno ascritti a Bolami, Scafetta e Sabelli”.

Ha parlato di organizzazione da club professionistico, quanto manca alla Vastese per poter ambire alla C non solo a parole ma anche con i fatti? “Mi rifaccio alle parole di mister D’Adderio, la squadra in campo deve ragionare un passo alla volta e lo stesso deve fare la società. Voli pindarici e dichiarazioni spinte rischiano di rivelarsi un boomerang pericoloso, solo lavorando al meglio giorno dopo giorno, con un obiettivo comune si può arrivare lontano. Alla Vastese le ambizioni non mancano, sia ben chiaro, ma in questo momento dobbiamo mantenere i piedi ben saldi a terra, c’è ancora tanta strada da percorrere”.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it

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