Il più forte giocatore al mondo è abruzzese
La medaglia d’oro ai Mondiali, il titolo di miglior giocatore della manifestazione e poi il ritorno trionfale nella sua Pescara: per Francesco Di Fulvio l’estate 2019 è da incorniciare.
Nei giorni scorsi il giocatore è stato celebrato in Comune dal primo cittadino Carlo Masci, dal vice Gianni Santilli che curiosamente è stato insegnante di Di Fulvio alla Mazzini, e dall’Assessore allo sport Paola Martelli con una Pergamena di riconoscenza
«Sono andato via a 15 anni e ora ricevo questo riconoscimento che mi rende ancor più orgoglioso di essere pescarese e di aver portato il nome della città sul gradino più alto del mondo. Non sono il primo, perchè Pescara ha avuto altri grandi campioni. Qui c’è sempre stata una grande tradizione e in una città di mare, in fondo, non poteva essere altrimenti. A proposito, mi auguro che il Pescara possa tornare presto ai livelli altissimi di tanti anni fa e lo stesso augurio lo riservo alla squadra di calcio, che seguo sempre essendo tifoso. La nostra è una città importante e lo sport può essere un ulteriore biglietto da visita», le parole del campione che è stato eletto il più forte giocatore al mondo.
L’eredità di Estiarte, il “Maradona della Pallanuoto”, che fu compagno di suo papà Franco nel Pescara vincitutto degli Anni Ottanta, è sua.
«Estiarte mi ha inviato due messaggi, uno prima della semifinale e uno dopo. Nel secondo mi ha detto che avrebbe ovviamente tifato Spagna, ma che avrei dovuto giocare con la massima serenità per poter dare il meglio di me perchè non sempre si hanno nella vita due occasioni di giocare una finale mondiale. Per me è sempre stato un idolo. olo in questi giorni sto realmente capendo cosa siamo stati capaci di fare noi Azzurri, un qualcosa di davvero eccezionale. E’ stata una cavalcata entusiasmante. Una medaglia ora a Tokyo, magari l’oro? Sarebbe bellissimo, non lo nego. Adesso mi riposo, poi dal 2 settembre torno in vasca a lavorare sodo. Sarà una stagione lunga, speriamo sia bella come l’ultima. Adesso stacco un po’ la spina, giocherò a beach volley con gli amici, ma per un po’ niente pallanuoto», chiude col sorriso.