Il laterale scernese
classe 2005 tra gli inamovibili in maglia biancorossa e protagonista fino allo
stop a causa del Coronavirus
Più che pensare a quello che poteva essere ed invece non è stato, dopo tre mesi di lontananza da un rettangolo di gioco si prova a guardare oltre ipotizzando una ripresa del calcio giocato. Non si tornerà subito alla normalità ma si lavora per far riprendere allenamenti e poi match ufficiali nel pieno della sicurezza anche se, va detto, per dilettantismo e settori giovanili non sarà una passeggiata.
I giovani calciatori sperano di tornarsi a divertire in campo il prima possibile, pensiero unanime, soprattutto per chi ha interrotto la stagione quando era in vetta alla classifica e in piena corsa per un titolo regionale. Tra questi Alessandro Di Giovanni, laterale classe 2005, punto di forza dei Giovanissimi regionali della Virtus Vasto guidata in panchina da Ilyas Zeytulaev. Dalla sua Scerni ha iniziato a muovere i primi passi da calciatore, poi quattro stagioni con il Cupello e ora il suo presente è a strisce biancorosse.
Alessandro Di Giovanni,
ormai 100 giorni senza calcio giocato e allenamenti di squadra, come stai
vivendo questo lungo periodo di inattività? “Mesi difficili, senza calcio così a lungo non mi era mai capitato
prima. Mi sto allenando molto a casa e riempio le giornate con le video lezioni
per scuola e altre faccende domestiche”.
Quando si potrà
tornare in campo il calcio te lo immagini diverso da prima o sarà tutto come lo
avete lasciato a inizio marzo? “Qualcosa
cambierà sicuramente, almeno all’inizio non sarà di certo come prima. Sarà
difficile riprendere a pieno ritmo dopo uno stacco così lungo e soprattutto
improvviso, spero di ritrovare tutti i miei compagni in gran forma per
ripartire da dove ci eravamo fermati e continuare a migliorare su tutti gli
aspetti”.
Con i Giovanissimi
eravate primi e in piena corsa per il titolo regionale, dispiace non aver
potuto completare l’opera e conquistare il trofeo? “Dispiacere enorme, soprattutto per i tanti sacrifici da inizio
stagione e poi perché volevamo andarci a prendere il titolo. Stavamo andando
alla grande e sono sicuro che ci saremmo tolti altre bellissime soddisfazioni”.
Terzino nella difesa
a quattro, laterale puro ‘tuttafascia’ nel 352, dove ti trovi più a tuo agio? “Dove decide di piazzarmi il mister io cerco
sempre di dare il massimo, anche perché sento sempre grande fiducia da parte sua
e questo mi spinge a fare meglio ogni volta. Se guardiamo all’atteggiamento di
squadra come quinto mi piace di più perché ho più chance di affondare in fase
offensiva offrendo assist e andare addirittura in gol”.
Cosa significa essere
allenati da mister Zeytulaev? “Mi
reputo un privilegiato, averlo come allenatore credo sia una delle cose più
belle che mi sono capitate in questi miei primi anni da giovane calciatore. In
ambito calcistico è un grande insegnante ma lui va oltre in ogni allenamento,
mi sta facendo crescere soprattutto come uomo e cerca sempre di tirare fuori da
ognuno di noi il meglio”.
Pensando al calcio ad
altissimi livelli c’è un giocatore a cui ti ispiri? “Come prototipo dell’atleta perfetto ammiro Cristiano Ronaldo, uno che
nonostante i quasi vent’anni di gloriosa carriera continua ad essere sempre
affamato di vittorie. Pensando al mio ruolo seguo molto Alexander-Arnold del
Liverpool, giovane ma con un grande talento, uno che darà tantissimo al mondo
del calcio da qui ai prossimi anni”.
Sei ancora giovane, tra una quindicina d’anni dove t’immagini nel mondo del calcio? “Se devo sognare mi piacerebbe un giorno indossare la maglia della Juventus, la mia squadra del cuore. La tifo sin da bambino, mi regala grandi gioie ma anche qualche rimpianto. Sarebbe bello poter arrivare fin lì e far parte di una squadra che ha visto protagonisti grandi giocatori come Del Piero, Buffon, Nedvěd, Zidane e tanti altri”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it