Il portiere rossonero ricorda sui social la forza del gruppo frentano
Mattia Di Vincenzo è uno dei veterani del nuovo Lanciano.
Uomo spogliatoio, lancianese doc, ottimo professionista.
Insomma, un lusso a disposizione di mister Giuseppe Di Pasquale.
Lui, che i pali li ha difesi per diverse squadre professionistiche, li ha resi quasi immacolati nella Prima categoria rossonera e ha contribuito in modo decisivo a vincere lo scorso anno Coppa Italia e Supercoppa.
Quest’anno Mattia Di Vincenzo dà una mano al gruppo e fa crescere il giovane e promettente Matteo Forti classe 2001.
Il portiere lancianese “sconta” suo malgrado la regola degli under (tre obbligatoriamente sempre in campo) e il Lanciano gioca con Forti tra i pali.
L’ambiente calcistico, all’unanimità, è ben consapevole dello “spreco” nel tenere relegato in panchina Di Vincenzo.
E proprio Di Vincenzo lancia un appello sui social per ribadire l’amore per il club rossonero e nel quale traspare anche una sottolineatura “ad personam” per alcune critiche piovute sul Lanciano quest’annata.
L’estremo difensore lancianese, nel lungo post su Facebook, rimarca il gruppo e la professionalità dei tanti calciatori che hanno accettato l’avventura stimolante del Lanciano.
“Un manipolo di ragazzi partì con la speranza chiamata eccellenza, ma si ritrovò nel girone infernale chiamato prima categoria. Li dentro vi erano persone con decine di presenze nei professionisti, ragazzi che venivano da settori giovanili di serie a e serie b, gente che in quella dannata categoria non avrebbe mai giocato se non per una scelta di cuore. Ricordiamo chi eravamo, una cosa semplice, forse la più semplice adesso, ricordiamoci perché ci siamo trovati in quel girone contro paesi che, con tutto il rispetto e la stima che provo per loro, quando arrivavamo noi proclamavano giornata giallo verde, bianco nera o rosso blu. Nessuno di noi ha mai chiesto tributi o striscioni, nessuno ha mai voluto niente oltre che la gioia della domenica dentro il Guido Biondi… Sono passati 2 anni e più dalla nostra prima partita ufficiale, in casa contro l’Ortona, e sembrava di stare il Lega Pro. A lungo ho pensato a quei ragazzi che, nonostante le lusinghe di categorie superiori e stipendi molto più gonfi, decisero di restare nella nostra città insieme al loro traghettatore e sopratutto insieme alla loro società! Erano tutti segnali di vittoria, perché parliamoci chiaro, il giocatore vince le partite, ma il gruppo vince i campionati! Il tempo ci ha dato ragione perché qualsiasi lancianese legato alla Lanciano calcio si è sentito parte integrante di un meccanismo vincente, che macinava punti ovunque, in campo e fuori! Tutti i singoli uomini che hanno indossato la maglia rosso nera l’hanno onorata e sudata fino all’esaurimento con l obbiettivo comune chiamato professionismo. Abbiamo dato fino all’ultima goccia di sudore, non per i nostri interessi, ma per il capoluogo frentano, a tal punto da riscrivere la storia dei record! Adesso siamo in Eccellenza amici miei, e sono arrivati professionisti esemplari, umili che si sono calati nella mentalità di questo gruppo di uomini mettendo a disposizione anima, corpo e tutto quello che potevano per realizzare il nostro obbiettivo comune. Gente che, nonostante le voci infondate della città critica, hanno accettato di buttare il cuore oltre l ostacolo. L’Abruzzo intero guarda davanti a sé le nostre linee che si compattano, si uniscono e creano una famiglia! Conoscono bene quello di cui questa città è capace, e le sofferenze calcistiche che sappiamo dargli.. Adesso guardano il futuro e vedono 25 uomini rossoneri davanti a 40 mila abitanti pronti a dare tutto per la propria città. Oggi noi abbiamo scritto la storia della Lanciano calcistica, e per noi intendo chiunque abbia dato, anche nel suo piccolo, una spinta al cuore rosso nero partendo dal niente. Diciamo grazie a chi ha potuto rendere possibile questo sogno, ed accompagnamolo in un futuro più radioso di quanto si possa immaginare. Forza vecchio cuore rosso nero! Torneremo… ❤️🖤”
Alessio Giancristofaro