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Calcio

Do you speak Inglese? “Felice dell’uomo e del calciatore che sono”

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Il bomber vastese si è raccontato ai microfoni di Dazn, dagli inizi a Vasto con la Pgs Vigor Don Bosco fino all’obiettivo Nazionale

Inglese con Turci (giornalista Dazn)

Roberto Inglese a cuore aperto. Il lungo cammino per arrivare dov’è ora con pieno merito, gli inizi da Vasto, l’esperienza portata al Parma da uno che sa cosa vuol dire salvarsi in Serie A, i movimenti, i miglioramenti, il “gol alla Inglese”, Napoli, la Nazionale e l’ambizione nel non volersi mai fermare ma andare sempre a caccia di quel piccolo ma decisivo passo in più.

Tutto in otto minuti, ieri l’attaccante vastese ai microfoni di Dazn (la piattaforma streaming che da quest’estate detiene parte dei diritti tv della Serie A in primis insieme ad altri campionati e sport) intervistato dal giornalista Tommaso Turci ha toccato tantissimi temi partendo proprio, con un bel sorriso stampato in faccia, sulla lingua inglese ancora da migliorare. Una lunga e piacevole chiacchierata dal titolo “Do you speak Inglese?”: “Ognuno di noi sta dove merita, ho fatto tutti gli step e in tutte le categorie ho dovuto dimostrare, sono felice perché passo dopo passo ho capito quello che davvero mi sono conquistato”. Il calcio come parabola della vita di tutti i giorni: “Sono uno che viene dal basso, quando fai tanta gavetta in campo dai sempre il massimo, lavorare tanto mi è servito anche nella vita, quello che sono oggi è frutto di sacrificio e lavoro”.

Capitolo Parma, ancora gol pesanti in provincia: “Credo di aver portato qualcosina in più alla squadra, forse non per qualità ma in esperienza avendo alle spalle tre campionati in A a salvarsi, conosco la categoria e il modo per affrontare determinate partite”. Con il rigore trasformato sabato a Udine sono sei i gol in stagione, da sempre segna in tutte le salse, acrobazia, destro, testa e sinistro: “avere più soluzioni nel proprio bagaglio è un’arma in più, lontano dalla porta mi sentivo un giocatore già pronto ma sono migliorato negli ultimi anni dentro l’area di rigore, mi mancavano i gol, sono cresciuto anche sotto questo aspetto, ho lavorato tanto con grande costanza”. Si inizia a parlare di “gol alla Inglese”, frustata di testa ad anticipare tutti sul primo palo: “possono anche studiarti ma c’è quell’attimo d’anticipo che è decisivo, spero di farne ancora altri così e di continuare ad avere questo marchio”.

Spuntano fuori i tesserini rosa Figc risalenti all’alba degli anni 2000 quando Roberto per la prima volta si affacciava nel mondo del calcio, un altro sorrisone a nascondere quel briciolo di emozione, li prende per mano esclamando: “Questi come li avete fatti a prendere, non li ho neanche io, ricordo che è iniziato tutto per caso, accompagnavo il mio compagno di classe al campo, lui doveva allenarsi e io ero lì a guardarlo fuori al recinto, il mister mi invitò a scendere in campo e alla fine di quell’allenamento firmai subito…”. Tre tesserini della Psg Vigor Don Bosco stagioni 2000-2001, 2001-2002 e 2003-2004: “È passato tanto tempo, ne ho fatta di strada, sono felice dell’uomo e del giocatore che sono diventato”.

Oggi il suo tesserino vale parecchio, una cifra a sette zeri ma sulla cifra esatta non si pronuncia: “Non so, è una domanda che andrebbe fatta al Napoli che detiene il mio cartellino”. In azzurro prima di accettare il nuovo prestito al Parma ha trascorso tutta la preparazione estiva: “All’inizio mi sono confrontato con campioni che mi facevano girare la testa, ritmi e tecnica diversa, mi sono sentito un po’ fuori luogo ma è durato poco, mi hanno subito fatto sentire uno di loro”. Poi la decisione di andare di nuovo altrove: “una scelta fatta in comune, non sono più un ragazzino, a 27 anni ho ancora tanta voglia di giocare e dimostrare il mio valore, se son rose fioriranno, magari torno a Napoli…”.

Dall’azzurro napoletano a quello della maglia della Nazionale italiana con il tecnico Roberto Mancini che lo segue spesso dal vivo: “Uno stimolo a fare sempre meglio, non esistono ansia e pressione, alla maglia azzurra ci tengo, è uno degli obiettivi che mi sono prefisso”. Uno come lui potrebbe fare davvero comodo al nuovo corso azzurro, è un centravanti ma con le caratteristiche adatte al calcio moderno: “Da sempre mi piace svariare su tutto il fronte offensivo, magari si può perdere un po’ di lucidità ma se questi sono i risultati continuerò ancora a correre…”.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it

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