Il bomber dei rossoblù, decisivo nella vittoria sulla Pro Vasto, guarda con grande fiducia al finale di stagione. La lotta con il Torrebruna non è ancora finita
Un rigore che ha cambiato il finale non solo di una partita, forse addirittura della stagione. Minuto ottantacinque, Emanuele Suriano, ventisettenne bomber dell’Us Gissi si procura e realizza con freddezza il penalty pesante come un macigno per rimontare e battere, in trasferta, una diretta concorrente come la Pro Vasto spedendola a meno sei in classifica. Dove ora i gissani continuano a mantenere il secondo posto in solitaria sempre con sei punti di ritardo dal Torrebruna capolista. Vantaggio non facile da diminuire quando mancano appena quattro giornate ma con lo scontro diretto da giocare a Gissi tutto è ancora in ballo. Il bomber di Fraine è l’anima dei rossoblù, autore di 24 reti totali in stagione, quasi il 50% dei gol porta la sua firma. Uno sprecato per la Terza Categoria dove è sceso per la prima volta in carriera dopo aver trascorso tanti anni a San Buono in Seconda con altre esperienze vissute in Prima tra Montazzoli e Roccaspinalveti oltre alla stagione con il Lentella dove in panchina era guidato da suo papà Gabriele in questa stagione avversario con il New Robur. Ha superato già il suo record personale di reti (era di 18) che durava dai tempi di San Buono dove in quella stagione aveva come allenatore Maurizio Ianniello che ha ritrovato a Gissi. “Mi porta fortuna”, ha detto scherzosamente Suriano, sa che i 24 gol finora realizzati sono tanti ma negli ultimi trecentosessanta minuti ne serviranno altri pesanti per provare a trascinare il Gissi in Seconda Categoria.
Sabato a Vasto avete
centrato una vera e propria impresa, dopo 80 minuti difficili dove avete
trovato le forze per ribaltare il match?“Una partita tosta, lo sapevamo sin dalla vigilia, il gol subito a fine
primo tempo però non ci ha tagliato le gambe, la forza per andarci a prendere i
tre punti l’abbiamo trovata in quell’esultanza rabbiosa del momentaneo pari, lì
abbiamo capito che potevamo farcela”.
Dopo l’1 a 1 vi
saresti anche potuti accontentare del pari o sapevate che Torrebruna poi la
domenica sarebbe andata di nuovo in fuga? “Esatto, sapevamo che un pari sarebbe servito a poco perché davanti la
capolista, con il turno agevole, sarebbe scappata e rischiavamo di essere
avvicinati anche da chi ci insegue alle spalle, avevamo un solo risultato a
favore”.
A quattro turni dalla
fine i 6 punti di ritardo dal primo posto sono troppi o la vetta si può ancora
riacciuffare?“C’è rammarico per
qualche punto lasciato per strada ma sapere che abbiamo lo scontro diretto in
casa è un grande stimolo. Finché la matematica non ci condanna abbiamo il
dovere di crederci”.
Secondo in classifica
con il Gissi e secondo nella classifica dei bomber, più facile riprendere
Torrebruna o Paolo Griguoli? “Bella
domanda, guardando le due classifiche e il calendario centrare un doppio primo
posto al momento è difficile, io ci proverò ma il 26 maggio mi auguro di
festeggiare qualcosa di importante con tutti i miei compagni…”.
A inizio anno ti
aspettavi di trovarti così in alto con il Gissi o questo cammino sta
sorprendendo anche te? “No, non mi sorprende.
Nulla arriva per caso, già in estate conoscevo le qualità di questo gruppo, ho
scelto di scendere in Terza perché sapevo che ci saremmo potuti divertire
andando a caccia di un bel traguardo. Così è stato, non abbiamo mai avuto
pressioni, ci è stato chiesto di divertirci, dettaglio che è alla base per
conquistare i risultati in queste categorie”.
Nove mesi dopo aver
scelto di vestire per la prima volta la maglia del Gissi sei contento della
scelta fatta? “Felicissimo, qui c’è
un ottimo ambiente, i nostri tifosi ci seguono tanto sia in casa che lontano da
Gissi e riescono a darci sempre quella spinta in più. È
bello sapere che c’è gente che crede in noi e che rinuncia ad impegni personali
pur di seguirci, non smetteremo mai di ringraziarli”.
Nelle partite
casalinghe avete ogni domenica anche il prezioso apporto di tifosi speciali? “I ragazzi dell’Istituto San Francesco di
Gissi (il centro riabilitativo che accoglie i disabili del territorio)
rappresentano un pezzo importante dei nostri successi, sono di grande aiuto e
sapere che per novanta minuti li facciamo sorridere ci rende molto orgogliosi.
Anche e soprattutto per loro vogliamo centrare un risultato importante al
termine della stagione”.
In questa stagione hai
sfidato tuo padre Gabriele da avversario, le due partite contro la New Robur
erano uguali alle altre o hai provato qualcosa di diverso nel trovartelo di
fronte? “Mai da avversari, avevamo
condiviso l’esperienza di Lentella, è stato una doppia guida, in primis nella
vita e poi in campo. Sfidarlo mi ha dato strane e molteplici sensazioni, ma
solo nel pre e post partita, quando fischia l’arbitro affronto tutte le partite
con la stessa grinta e impegno, caratteristiche che ritrovo negli atteggiamenti
di mio padre, quelle che mi ha trasmesso”.
Non sappiamo come
finirà il campionato del Gissi ma contro i gialloblù guidati da tuo padre tra
andata e ritorno avete raccolto un solo punto e tu non sei andato a segno, ti
ha fatto un bello scherzetto? “In
questa stagione sono in forte debito con lui ma è la conferma che una volta
scesi in campo ci siamo trasformati in due avversari qualsiasi com’è giusto che
sia”.
Se la stagione dovesse chiudersi senza il salto in Seconda sarebbe un rimpianto per quanto di ottimo fatto finora? “Nessun rimpianto, sappiamo di aver dato tutto, ci sono ancora quattro battaglie da affrontare, sabato abbiamo dato un segnale chiaro al campionato, vogliamo continuare a lottare e lo faremo fino all’ultimo secondo di questa stagione”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it