Emanuele Verardi, giovane arbitro AIA Vasto, si racconta su Vasport

Emanuele Verardi è una delle giovani leve dell’AIA vastese. Ha iniziato il suo percorso come arbitro di calcio poco più che quindicenne, nella stagione 2018/2019 . E’ quindi alla sua terza annata come “giacchetta nera”. Per lui questo è un giorno molto importante perché raggiunge la maggiore età, i fatidici 18 anni. Abbiamo voluto farci due chiacchiere per capire innanzitutto perchè si è avvicinato a questo mondo e poi come stanno vivendo gli arbitri questa particolare situazione di pandemia con tutti i campionati minori fermi ormai da fine ottobre.

Emanuele raccontaci, come è arrivata la passione per l’arbitraggio?

Diciamo che, come la maggior parte dei bambini, ho iniziato appunto giocando a calcio ma poi chiaramente ho capito che sicuramente non avrei avuto un futuro come atleta perché i mezzi tecnici non sono eccelsi. Però amo questo sport, avevo voglia di restarci dentro, per questo ho deciso di iscrivermi al corso di arbitro e quindi eccomi qui.

In questo momento siete chiaramente fermi ma in quali categorie stavi arbitrando prima che si bloccasse nuovamente tutto?

Prima che ci fermassero nuovamente ho diretto una partita in prima categoria ma sono stato anche assistente nel campionato di promozione. Ovviamente come tutti ho iniziato arbitrando nei campionati giovanili e sono partito dalla categoria dei “giovanissimi”. Un passaggio chiaramente obbligato per chi inizia ad arbitrare.

Sei passato da far parte di una squadra dove avevi necessità di confrontarti con i tuoi compagni arrivando a questo nuovo ruolo dove sei solo tu a dover prendere decisioni giuste in pochi secondi. Come ti trovi in questa nuova veste?

E’ chiaramente un ruolo completamente diverso. In mezzo al campo sei solo e devi decidere in una frazione di secondo oltre a doverti confrontare con i 22 in campo. Sicuramente è un’esperienza, quella dell’arbitraggio, che fa crescere tanto a livello caratteriale. Poi nella sezione di Vasto si respira una bellissima aria, l’ambiente è molto famigliare con i più esperti sempre pronti a darti i consigli giusti.

Come state vivendo questo periodo legato alla pandemia che sta condizionando un po’ tutto, tra cui appunto lo sport ed il calcio?

Noi stiamo continuando ad allenarci, dall’AIA ci arrivano le linee guida che cerchiamo di seguire anche perché dobbiamo essere pronti non appena ci daranno il via libera. Poi chiaramente facciamo tanti incontri on-line nel corso dei quali ci aggiorniamo e confrontiamo. Spesso discutiamo anche su episodi arbitrali avvenuti nel fine settimana ai massimi livelli. Chiaramente, in condizioni normali, lo facciamo anche con le partite che arbitriamo noi della sezione. Quando ci sono delle immagini le riguardiamo per vedere gli errori commessi e capire come migliorarci.

Sei giovanissimo, tra l’altro oggi compi 18 anni e noi di Vasport ne approfittiamo per farti i migliori auguri. Ti sei immaginato tra qualche anno? Credo tu abbia qualche minima ambizione in questo mondo.

Certo, vorrei sicuramente scalare le categorie anche se a me piace molto il ruolo dell’assistente e non ti nego che sarebbe bello poter arrivare nei professionisti ricoprendo questo ruolo. Nel frattempo però penso allo studio. Ora sto frequentando il nautico ad Ortona, purtroppo a settimane alterne tra DAD e lezioni in presenza. Il mio desiderio sarebbe quello di diventare comandante di navi da crociera ma non disdegno nemmeno una eventuale carriera militare. Per il momento, però, devo finire di studiare e nel frattempo coltivo la passione dell’arbitraggio.

Questo è dunque Emanuele Veradi, arbitro della sezione AIA di Vasto e chissà magari che un giorno ne sentiremo parlare. Nel frattempo continueremo a seguirlo sui vari campi di cui vasport vi racconterà

michelecappa@vasport.it