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Arti marziali

Erika Ciffolillo: “Tutto ciò in cui crediamo si può realizzare”

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Classe 2002, quattro vittorie su altrettanti match, ecco a voi l’interessante punto di vista della giovane fighter.

Direttamente dall’Officina 84 di Monteodorisio, una delle punte di diamante della nidiata di giovani prospetti capitanati da Ivano Siviero.

Da quanto tempo pratichi il muay thai?”Ho iniziato tre anni fa. Inizialmente per gioco, poi mi sono appassionata e ho continuato a frequentare la palestra.”

Raccontaci del tuo ultimo match.”Lo scorso sabato a Montegranaro nelle Marche. Ho combattuto nel gala serale e l’attesa è stata straziante, ma la voglia di mettermi in gioco era tanta. Ho combattuto con una ragazza con più esperienza e ho concluso un match di contatto pieno: è stata una vittoria inaspettata e l’emozione è stata forte. Sono fiera di me stessa e non vedo l’ora di tornare sul ring.”

Secondo te esistono pregiudizi nei confronti delle donne nel mondo delle arti marziali?”A mio parere non penso ci siano ancora pregiudizi nei confronti delle donne che praticano questo genere di sport. Penso che con un duro allenamento e tanta voglia di fare, tutti, anche le donne possano riuscire a fare ciò che riesce più facile ad un uomo. Il forte contatto fisico che di crea quando si combatte o ci si allena può essere più difficile per una donna, come lo è stato per me all’inizio, ma con la concentrazione e l’armonia del proprio corpo, si riescono a fare grandi cose.”

Hai un punto di riferimento?”Non ne ho uno ben preciso. Ammiro molto il mio maestro che oltre a trasmetterci quella tranquillità che non si ha minimamente prima di un match, mette tutto se stesso negli allenamenti, la voglia di farci crescere è tanta. Prima di diventare un maestro è stato anche lui un atleta, lo è tuttora e poi stimo la sua tenacia di voler tornare sul ring ogni volta, l’impegno che mette in quello che fa.”

Se potessi convincere qualcuno a praticare questo sport, cosa gli diresti?” Gli direi che il muay thai ed altre discipline simili aiutano nella conoscenza di noi stessi e a formare la persona.”

Tu e tante altre atlete siete la prova lampante di quanto siano infondate le barriere sessiste nello sport, nella vita.“Sono d’accordo e ribadisco il fatto che essere o meno una ragazza non comporti nulla. Tutto ciò in cui crediamo si può realizzare.”

Viva le donne che abbattono barriere, nello sport, nella vita di ogni giorno. E viva gli uomini in grado di apprezzarle.

Luigi Della Penna

redazione@vasport.it

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