Tornato in vacanza dall’Argentina, dopo otto anni e mezzo dal suo saluto, a Vasto il capitano della Pro Vasto che centrò la promozione in C nel 2009 si racconta in una lunga intervista
Quello che semini raccogli, nel bene e nel male. Cristian Ferreyra nei suoi dodici anni in Italia ha seminato parecchio e bene lasciando ricordi indelebili in quasi tutte le sue esperienze. Non solo per le tante promozioni conquistate ma soprattutto per le sue qualità umane, quelle che fanno la differenza.
A Vasto in pochi lo chiamano Cristian, per tutti è “Capitan Ferreyra”, in biancorosso per una sola stagione riuscendo però a lasciare tracce che non si cancelleranno mai. Stagione 2008/2009, è lui (allora di anni ne aveva quasi 34) una delle anime più importanti di quella Pro Vasto capace di compiere un’autentica impresa centrando l’incredibile promozione in C2.
Dieci anni dopo hanno deciso di ritrovarsi, lui ha accettato volentieri l’invito tornando dall’Argentina (dove oggi allena una squadra Primavera di Serie B) nella ‘sua’ Vasto che lo ha adottato per quasi 5 anni. Ha ritrovato gli amici di sempre, quelli conosciuti dentro e fuori dal campo, un tuffo nel passato ricco di emozioni. Con lui ci siamo fatti una lunga chiacchierata godendoci lo splendido panorama dalla Loggia Amblingh e parlando un po’ di tutto. L’indimenticato passato con “la Pro Vasto, io ancora oggi la chiamo così”, la felice parentesi di Cupello (ultima sua avventura da giocatore), l’attuale presente in Argentina e uno sguardo al futuro.
Impossibile non chiedergli se in questi giorni qualcuno abbia sondato la possibilità di una sua avventura sulla panchina della Vastese, quella dello Stadio Aragona è stato casa sua. Ieri ha varcato il cancello per tornare a respirare l’aria del manto erboso vastese, un abbraccio con il segretario Nardecchia e poi una passeggiata in piazza per incontrare altri amici. Non sappiamo se un giorno ci sarà un nuovo matrimonio tra Ferreyra e la “Pro Vasto” ma a distanza di dieci anni il suo amore per la nostra città è rimasto immacolato, un rapporto vero che non tramonterà mai.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it