Il Futsal Pescara perde il primo round della semifinale scudetto. L’Olimpus Roma passa al Palaroma di Montesilvano con un rotondo 0-4 che punisce oltremisura la squadra di Despotovic, sempre in partita, generosa, ma imprecisa sotto porta.
A Roma, giovedì prossimo, vittoria d’obbligo per portare la serie a Gara 3 e sognare ancora la finale.
Primo tempo subito ad alta tensione. Le due squadre si affrontano a viso aperto e lottando su ogni pallone con tutta l’energia a disposizione. Ne esce fuori un match equilibratissimo e vibrante, a tratti anche spigoloso. Gli arbitri scelgono di fischiare il meno possibile e la partita acquista anche velocità con il passare dei minuti. La squadra di Despotovic gioca con maggior costrutto, ma non riesce mai a concretizzare quando arriva davanti a Ducci. L’Olimpus invece si affida a veloci ribaltamenti, spesso anche in superiorità numerica. E così il vantaggio lo trovano un po’ a sorpresa prima i capitolini, con un tocco di Sacon che scavalca Mammarella in uscita. Mammarella deve esaltarsi poi al limite dell’area sul destro angolato di Tres. Il vantaggio migliora la prestazione del quintetto di D’Orto, che ancora di più fa valere le sue qualità in ripartenza. Marcelinho, però, divora clamorosamente la palla del raddoppio a 3’
dall’intervallo. Va ancora peggio a Murilo, che un minuto dopo sul servizio di Coco non riesce a indirizzare il pallone in porta da pochi centimetri. Sono le ultime emozioni di un primo tempo elettrizzante, in cui i biancazzurri hanno anche reclamato per un possibile rigore (fallo di mano in area).
Il copione nella ripresa è lo stesso: il Pescara fa la partita, alla ricerca del pari, l’Olimpus è una molla, corta davanti a Ducci, ma pronta ad allungarsi rapidamente verso Mammarella. Il Palaroma ha un altro sussulto al 5’: Andrè, tutto solo al limite dell’area, calcia di destro alzando troppo la mira. E’ la seconda palla gol nitida fallita dai biancazzurri. Oltre al danno, la beffa: nel giro di 37’’ Caruso si becca due gialli e lascia i suoi per 2’ con l’uomo in meno. Il paradosso è che la squadra di Despotovic sfiora il pareggio in inferiorità con la ripartenza Murilo-Micheletto. Gol mangiato, gol subito: l’Olimpus raddoppia pochi secondi dopo, ancora con Sacon. Una punizione esagerata per i padroni di casa rispetto a quello che si è visto in campo. Nell’ultimo quarto è un assedio totale dei pescaresi, ma la dea bendata non assiste né Micheletto, all’11’ sul suo gran mancino che si stampa sulla traversa, né Bukovec, che al 12’ spara alto da due passi. Il massimo sforzo per riaprire la partita alla lunga si paga, soprattutto contro un roster esperto come quello dei romani. Sull’ennesima palla rubata, Schininà trova il sinistro dalla distanza che porta gli ospiti sullo 0-3. A 7’ dalla sirena, il Pescara tenta il tutto per tutto con Petrov portiere di movimento. La difesa dell’Olimpus regge anche all’urto finale, trovando il poker con la porta vuota con Rafinha.
Redazione Vasport – redazione@vasport.it