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Calcio Giovanile

Galante: “Duro colpo per il Casalbordino in caso di mancata promozione. Da casalese lotto per la maglia”

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Il centrocampista 2001 esalta la realtà giallorossa e confida nel buonsenso della federazione per il salto in Eccellenza

Un giovane esperto tra quelli “fatti in casa” o quasi. Michelangelo Galante in prima squadra con il Casalbordino ci sta da tempo, buttato nella mischia quando in panchina sedeva mister Roberto Cesario due stagioni fa e, da allora, rimasto sempre con i ‘grandi’.

Centrocampista, classe 2001, casalese doc, dopo gli inizi con i ‘Quattro Colli’ è tornato alla casa madre indossando la maglia del suo paese. In questa stagione tanta concorrenza nel cuore del gioco trovandosi davanti compagni di livello tra senior e under ma nonostante l’ultimo posto, Michelangelo, era stato protagonista anche nella juniores d’Elite firmando gol a grappoli pur non essendo attaccante.

Come tutti è senza calcio giocato da due mesi, i casalesi senza Coronavirus avrebbero chiuso la stagione sicuramente con un trofeo, forse due, se non addirittura tre. Il campionato non riprenderà, manca solo l’ufficialità, poi bisognerà capire cosa ne sarà soprattutto delle promozioni. Argomento che interessa da vicino il Casalbordino, come tutti i suoi compagni, anche Michelangelo Galante spera di non ricevere brutte sorprese, fino a inizio marzo quello dei giallorossi è stato un cammino pazzesco.

Michelangelo Galante, ormai due mesi esatti senza calcio, quanto sono lunghe queste nove settimane? “Periodo lunghissimo, soprattutto se si è abituati, da sempre, a passare le settimane tra allenamenti e partite. Inizialmente non è stato difficile trovare diversivi con cui distrarsi, il passare dei giorni ha aumentato la nostalgia facendo mancare sempre di più il quotidiano pre Coronavirus”.

Campionato prossimo alla sospensione definitiva, temi per il titolo del Casalbordino? “Preoccupato ma confido nel buonsenso delle istituzioni, non solo per noi ma anche per tutte le altre squadre del calcio dilettantistico”.

Da agosto e fine febbraio non vi siete mai fermati, se dovessero costringervi a restare in Promozione quanta sarebbe l’amarezza? “Comandare dall’inizio alla fine non è facile per nessuno, noi ci siamo riusciti perché sin dal primo giorno di lavoro il gruppo si è compattato per raggiungere l’obiettivo della vittoria del campionato”.

Casalese doc e in pianta stabile in prima squadra ormai da tre stagioni, cosa rappresenta giocare con la maglia del proprio paese? “Motivo di grande orgoglio. Lottare sul campo per qualcosa che senti tuo ti sprona sempre a dare il massimo”.

In queste stagioni hai lavorato a stretto contatto con compagni esperti, cosa ti hanno insegnato? “Soprattutto in questa stagione ho avuto la fortuna di poter allenarmi con compagni oltre ad essere più grandi soprattutto trascinati dalla grande esperienza, esempi che mi hanno fatto crescere anche umanamente oltre che sull’aspetto calcistico. Il bello del calcio sta nel voler smettere mai di imparare, solo così si può migliorare”.

Che realtà è l’Apd Casalbordino? “Società seria e ambiziosa. Da quando ho messo piede in questa realtà mi sono accorto che tutti quelli che ci gravitano intorno respirano calcio, ecco perché è un bellissimo ambiente da vivere”.

Da centrocampista tanti gol con la juniores ma la stagione era stata negativa, nella prossima stagione, quando si potrà tornare in campo, avrete più motivazioni nel far bene anche con la juniores? “I numeri e l’ultima posizione in classifica secondo me non hanno disegnato al meglio il nostro cammino. Vivendola da dentro, non voglio vederla come stagione negativa sotto tutti gli aspetti perché in tante partite abbiamo detto la nostra uscendo sconfitti immeritatamente. C’è voglia di rifarsi sul campo, quando potremo affronteremo la nuova stagione con tanta voglia di fare meglio”.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it

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