Il difensore termolese
si è imposto al primo anno in biancorosso. Nel suo futuro la Serie D e non solo
In attesa del ritorno alla normalità anche nel calcio giovanile continuiamo a raccontarlo attraverso le parole dei protagonisti. In terra molisana non mancano interessanti prospetti, diverse le squadre del territorio che nelle ultime stagioni hanno pescato nel Basso Molise. Virtus Vasto compresa che, nel blocco difensivo degli Allievi regionali nell’ultima stagione ha potuto contare sul 2003 Giuseppe Gammieri. Partito da esterno offensivo nella compagine termolese San Pietro e Paolo con il passare degli anni ha arretrato il suo raggio d’azione diventando un difensore interessante. Anche a Vasto, sponda biancorossa, se ne sono accorti, mister Anzivino lo ha migliorato parecchio e, anche se c’è stato il Coronavirus ha mettere fine alla stagione con troppi mesi d’anticipo il diciassettenne molisano ha imparato molto. Guarda al futuro con grandi ambizioni, un passo alla volta senza però mai perdere di vista obiettivi ambiziosi.
Giuseppe Gammieri,
ormai i mesi senza calcio giocato sono quasi quattro, come ti immagini questo
sport quando si potrà tornare di nuovo in campo? “All’inizio non sarà facile ritrovare quanto lasciato a inizio marzo,
quattro mesi non sono pochi. C’è da parte di tutti una voglia immensa di
tornare in campo, quel prato verde manca a tutti, speriamo di tornare a
calpestarlo il prima possibile”.
In questo lungo
periodo come hai lavorato per non perdere la forma fisica? “Non mi sono mai fermato, ho seguito al
meglio le istruzioni del mister e ho aggiunto anche qualcosa di mio. Per
raggiungere traguardi importanti anche in periodi particolari strani come
questi non bisogna fermarsi, restare in forma è troppo fondamentale”.
Dopo gli anni
termolesi l’arrivo alla Virtus Vasto, come ti sei trovato in questa nuova
realtà? “Accoglienza splendida, non
me lo aspettavo. Tutti hanno facilitato il mio inserimento, mi sono integrato
alla perfezione con compagni e tutto lo staff, davvero una bella società”.
Cosa ti ha insegnato
mister Anzivino? “Un grande, sotto
tanti aspetti, calcistici e soprattutto umani. Ci ha insegnato molto facendoci
capire cosa significhi lottare per i propri sogni in campo e fuori, quelli che
potrebbero realizzarsi solo facendo tanti sacrifici”.
Nonostante la
concorrenza agguerrita puntavate a portare a casa il titolo regionale? “Noi puntavamo sempre ai tre punti, era
l’obiettivo che ci ponevamo ogni weekend. Avevamo tutte le credenziali per
arrivare in fondo, sarebbero stati mesi intensi, tutti da vivere ma purtroppo
il Coronavirus ha fermato tutto”.
Ad alti livelli a
quale giocatore ti ispiri? “Ammiro
due difensori anche se con caratteristiche diverse. Partendo da Sergio Ramos,
sa difendere, ha la giusta cattiveria ed è letale in zona gol. L’altro è
Leonardo Bonucci, visione di gioco pazzesca e un piede educato che pochi hanno
in quel ruolo”.
Nelle prossima stagione i 2003 inizieranno ad intravedere le prime squadre, dove ti piacerebbe giocare? “Cercherò di ritagliarmi il mio spazio dando il massimo con l’obiettivo chiamato Serie D. Mi piace guardare oltre i limiti e un giorno sarebbe bello giocare in Serie A ma per riuscirci conosco solo due regole: lavoro e duro sacrificio”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it