Parliamo di Giuseppe Stivaletta, classe 1999 quest’anno voluto dal Raiano per difendere la porta rossoblù, dalle parole delle trattative estive si è passati ai fatti visto che finora è sempre stato titolare rispondendo alle scelte del mister con prove convincenti e in costante crescita. Stivaletta e Cattafesta, amici ma divisi da 4 anni sulla carta d’identità e ora molto vicini nonostante la lontananza da Vasto. Si sono già affrontati in estate nel Primo turno di Coppa Italia e tra nove giorni, domenica 27, si ritroveranno avversari in campionato con i rossoblù che andranno a far visita al Sulmona per un derby che promette scintille.
In casa Stivaletta si respira calcio da sempre, lui tra i pali e sua sorella maggiore Alessia bomber oggi in forza al Pescara in Serie C. Dopo i settori giovanili tra Vasto e Lanciano Giuseppe ha vissuto le esperienze a Cupello intervallate da un altro passaggio a Vasto e nella precedente stagione, con l’inizio del percorso universitario (studia Tecniche di Laboratorio a Pescara) decise di legarsi al Sambuceto. In estate ha valutato con calma tutte le proposte e ha deciso di affrontare con il giusto spirito l’avventura con il Raiano pronto a ricevere domenica il San Salvo. I raianesi vogliono la prima vittoria tra le mura amiche e il San Salvo vuole rialzarsi dopo cinque giornate senza vittorie, toccherà a Stivaletta blindare la porta del Raiano e dare un dispiacere ai biancazzurri.
Perché in estate la
scelta di accettare la chiamata del Raiano?“Dopo la stagione a Sambuceto avevo tanta voglia di iniziare a giocare
con una certe continuità, mi hanno contattato diverse squadre ma il Raiano
oltre ad essere stata una delle prime mi ha subito garantito una maglia da
titolare, non ho faticato molto a dire di sì”.
Dopo quasi tre mesi
in rossoblù come giudichi i primi passi in questa nuova realtà? “Ogni giorno che passa sono sempre più
felice della scelta fatta, una società seria, si lavora in armonia e assoluta
tranquillità, bel feeling con i compagni e ottimo lavoro lo staff tecnico, non
trovo punti negativi”.
Come ti stai trovando
ad affrontare da titolare il tuo primo campionato con i ‘grandi’? “Non nascondo che nelle prime partite è
stata tosta, sono nel giro delle prime squadre da quattro stagioni ma non avevo
mai avuto prima la possibilità di essere sicuro titolare. Quando per tanto
tempo ti manca il campo al pronti via non è mai semplice, per fortuna sono
andato via via migliorando e sono contento di aver chiuso, nell’ultimo periodo,
due partite senza subire gol, la strada è quella giusta”.
Siete a quota 9 in
classifica ma tra le mura amiche manca ancora il primo successo, domenica potrà
essere l’occasione giusta? “Dovrà
esserlo per forza, all’inizio della preparazione estiva non conoscendo compagni
e ambiente ragionavo in modo diversa ma ora posso dire che siamo uno splendido
gruppo con ottime qualità individuali. Quanto raccolto finora ne è la conferma
ma il fattore casa nel corso della stagione sarà fondamentale quindi da
domenica vogliamo iniziare a vincere anche a Raiano”.
Cosa dovrete temere
del San Salvo?“Sarà un match
difficilissimo per tanti motivi, conosco bene i sansalvesi, non vivono un buon
periodo di forma ma hanno individualità importanti in tutti i reparti, domenica
faranno di tutto per avvicinarsi a noi in classifica ma anche noi abbiamo
motivazioni infinite per continuare con la nostra striscia positiva”.
A Raiano si parla
solo di salvezza o c’è la possibilità di guardare più in alto? “Non mi piace mai parlare di salvezza, è un
termine che secondo me limita in partenza il potenziale di una squadra. Qui si
sta creando la giusta alchimia, potremmo ambire a stazionare al centro della
classifica ma bisognerà raccogliere soprattutto i punti contro le avversarie
alla nostra portata, quelle sanno partite da non sbagliare per puntare a
superare quanto prima quota 40”.
Università e calcio a
braccetto nel tuo quotidiano, i sacrifici sono maggiori o non ti pesa? “Ho scelto la professione sanitaria sapendo
benissimo a cosa sarei andato incontro. Tirocinio al mattino, lezioni nel primo
pomeriggio e poi di corsa verso l’allenamento, ho giornate belle intense e
faticose ma sono uno a cui non piace mai restare fermo un attimo e sono
contento di tutto quello che sto facendo anche se i sacrifici non mancano ma a
vent’anni pesano sicuramente meno”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it