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I 1000 giorni di Cavuoti: gli Allievi della Virtus Vasto, la D con la Vastese e la Coppa Italia con il Cagliari

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Il talento 2003 vastese, dopo l’indimenticabile serata al “Mapei”, che lo ha visto esordire con i sardi in prima squadra, cercherà spazio anche in Serie A

5 agosto 2019: Cavuoti "spegne" Olivera

A riavvolgere il nastro a 1000 giorni (maggio 2019, ultima partita con gli Allievi) fa ci sarebbe da ridere. Parecchio, basti pensare che nell’estate del 2019 si dibatteva sulla futura destinazione di Nicolò Cavuoti, la Virtus Vasto cercava di tenerselo stretto per essere protagonista nel campionato regionale Allievi, la Vastese (all’epoca c’era l’accordo di collaborazione sportiva tra i due club…) premeva per metterlo sotto contratto e piazzarlo, da sotto età, nel campionato juniores nazionale.

A tagliare la testa al toro ci pensò Marco Amelia che, in quell’estate fu letteralmente folgorato dall’infinito talento del centrocampista 2003. Altro che juniores, il tecnico romano lo portò con se nel ritiro della prima squadra in D, fu quella la prima “svoltina” della sua giovanissima carriera. Non è da tutti essere in prima squadra a soli sedici anni, Nicolò oltre al talento aveva dalla sua la giusta spensieratezza e in quelle settimane non fece altro che mettere subito in mostra tutto il suo potenziale. Protagonista con i grandi, altro che ultima ruota del carro in prima squadra, il 3 agosto 2019 primo squillo con il gol nel definitivo 1 a 0 all’Aragona nell’amichevole contro Il Delfino Flacco.

Cavuoti con Marco Amelia

Due giorni più tardi, nel primo giorno di ritiro a Colledimezzo, nell’amichevole contro il Racing Aprilia, nel cuore del gioco, vinse per distacco la sfida contro l’esperto “Pollo” Olivera visto in Serie A con tante maglie, compresa quella della Juventus.

Amelia ci aveva visto lungo, Cavuoti ha continuato a dare confortanti risposte trovando il doppio esordio in D, il 18 agosto in Coppa e soprattutto il 1° settembre nella prima giornata di campionato, entrambe le volte contro il Chieti. Tre giorni dopo la prima in campionato lo intervistammo nelle stanze dello Stadio Aragona (leggi), per lui era la prima intervista, timido al punto giusto ma con le idee chiarissime su dove sarebbe voluto arrivare. Non si arrabbino i tifosi vastesi, nel destino del centrocampista 2003 vastese ci sono i colori neroverdi visto che a 872 giorni di distanza dalla prima in D contro i teatini, ieri sera ha trovato la prima assoluta con il Cagliari dei grandi, guidati da Walter Mazzarri, nell’ottavo di finale di Coppa Italia contro il Sassuolo. Tra i due sorti tinti di nero e verde in mezzo il grande balzo dalla D al Cagliari, dai dilettanti ai professionisti. Se non ci fosse stato Amelia (leggi) la strada verso il mondo dei grandi sarebbe stato molto più tortuoso e grazie all’ex allenatore biancorosso ci fu il contatto con Daniele Conti.

Nicolò al momento dell'esordio con il Cagliari

L’ex centrocampista, oggi osservatore dei sardi, arrivò per ben due volte all’Aragona per osservare da vicino Cavuoti, anche lui ne rimase colpito e affondò il colpo per portarlo con se sull’isola.

Nel gennaio 2020 l’arrivo al Cagliari, il Covid fece durare appena due mesi l’esperienza con l’under 17 nazionale ma già lo scorso anno tanto ha dato alla Primavera rossoblù. Il resto è storia recente, gli ultimi sette mesi, dal ritiro pre campionato con la prima squadra (fortemente voluto dall’allora tecnico Semplici), al primo gol personale con la Primavera contro la Juve fino a ieri sera. 19 gennaio 2022, minuto 87, il 2003 vastese viene chiamato da Mazzarri per entrare in campo nel finale di match contro i neroverdi emiliani. La sconfitta conta poco, Nicolò Cavuoti si è tolto il primo vero sfizio nei piani alti del calcio italiano che conta ma non si fermerà, ha un talento incredibile, a Cagliari quasi tutti lo hanno capito, ora vorrà lasciare il segno anche in Serie A, a soli diciotto anni è impossibile mettere il freno a sogni da trasformare in incredibili e dolcissime realtà.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it

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