«Una grandissima emozione, che ho già provato nel ’92 quando ci chiamò Scalfaro»
Il pescarese Amedeo Pomilio sarà uno dei campioni italiani che mercoledì 11 settembre saranno ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nella circostanza, il Presidente saluterà e ringrazierà tutti gli atleti italiani che hanno conquistato una medaglia agli ultimi Mondiali di Gwangju, compresa una rappresentanza della Nazionale di pallanuoto che ha vinto l’oro nella rassegna iridata in Corea.
Pomilio, figlio d’arte (suo padre Gabriele è una vera icona della pallanuoto nazionale e il padre putativo della disciplina a Pescara), è il capo delegazione, insieme al c.t. Campagna del quale è il vice, del Settebello, che però sarà assai ridotta (sarà composta dagli atleti Marco Del Lungo, Vincenzo Dolce, Gianmarco Nicosia, Michael Bodegas e Niccolò Figari). Mancherà, ad esempio, il pescarese Francesco Di Fulvio, eletto miglior giocatore del Mondiale, impegnato con la sua Pro Recco per una tournèe nella Silicon Valley, in California.
«Essere ricevuti al Quirinale sarà una grande emozione», racconta Amedeo Pomilio, già Medaglia d’oro al merito sportivo (’92 e ’94) «da giocatore mi era già capitato nel 1992 quando ci convocò il Presidente Oscar Luigi Scalfaro dopo l’Oro olimpico di Barcellona e fu una giornata indimenticabile. Le sensazioni saranno altrettanto grandi, anche se chiaramente il ruolo è diverso. Da giocatore la pallanuoto è vita, passione e divertimento come lo è anche adesso, ma pensi solo a entrare in vasca e a dare il meglio. Da tecnico, invece, devi valutare mille aspetti e non solo le partite. Ma la soddisfazione è immensa, come per la vittoria del Mondiale. E non dimentico che c’è tanta Pescara in questa Nazionale. Oltre a me e a Francesco, infatti, ci sono altri due membri fondamentali nello staff come il fisioterapista Luca Mamprin e il preparatore dei portieri Goran Volarevic, ormai pescaresi d’adozione. Ed è un grande orgoglio».
Il prossimo obiettivo per la Nazionale sarà quello di provare a conquistare la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e la lunga marcia di avvicinamento al grande appuntamento a cinque cerchi inizierà ad ottobre con il primo collegiale, propedeutico anche alle sfide della World League e degli Europei. «Adesso siamo in cima e vogliamo restarci, ma per restare avanti a tutti dovremo correre ancora di più. L’Olimpiade non è mai facile, ci sono almeno 5 squadre che partono per puntare al massimo. Quali? Serbia, Croazia, Ungheria e Spagna oltre all’Italia. E non dimenticherei la Grecia, se dovesse staccare il pass. Al Mondiale siamo stati praticamente perfetti, portando anche molte innovazioni. Ma a Tokyo il livello di competitività sarà altissimo, anche superiore a quello visto in Corea, e giocherà un ruolo importante la tensione. Dovremo farci trovare pronti».