Il derby vastese di Eccellenza, giocato ad Ortona, se lo è aggiudicato la Pro Vasto, che nei 90° ha evidenziato più determinazione e cattiveria agonistica degli avversari. Sul piano tecnico la Bacigalupo Vasto Marina ha dimostrato di valere l’attuale posizione di classifica, ma, a volte, non basta giocare e creare, bisogna essere cinici, risolutivi quando ti capita l’occasione giusta. E i biancorossi di Manes lo sono stati, a differenza della Bacigalupo. Con due palle nello specchio di porta, sugli sviluppi di calci piazzati, la Pro Vasto con Corrado, un difensore, ha archiviato la pratica e si è ripresa quei tre punti regalati all’Angolana per “leggerezza procedurale”, meritatamente conquistati e sudati sul rettangolo di gioco.
Senza lo scivolone amministrativo, la Pro Vasto oggi sarebbe a quota 18, a ridosso dei battistrada e con dieci partite senza subire sconfitte: un ruolino di tutto rispetto macchiato dall’inesperienza. La Bacigalupo Vasto Marina, dal canto suo, ha da rimproverarsi due cose: non aver chiuso la partita quando avrebbe potuto e, aspetto ancora più rilevante, nella ripresa si è risvegliata solo dopo aver preso il secondo gol, lasciando spazi ed iniziativa ad una Pro Vasto grintosa e aggressiva, ma mai pericolosa su azione. Del pubblico cosa dire? Ad Ortona per assistere a questo derby sono saliti oltre 600 vastesi, immaginiamo che se la gara si fosse disputata a Vasto la cifra sarebbe stata ben diversa, ma senza un impianto sportivo adeguato e capace di ospitare almeno 500 spettatori, non si va lontano. Serve una presa di coscienza, un intervento strutturale risolutore, altrimenti il problema si ripeterà ogni qualvolta al Marinacanà arriveranno compagini con tifosi al seguito.
Non è giusto privare ai tifosi di assistere ad una trasferta della loro squadra perché l’impianto della Marina non è adeguato alla Categoria. Nessuno se n’era accorto all’inizio di stagione? Ma torniamo al campionato. I biancoazzurri di mister Cesario domenica sono attesi da un altro derby, a Cupello, dove un certo Peppino Di Francesco non vuole e non può perdere ulteriori punti dopo un avvio di stagione molto positivo. Sarà una gara a viso aperto perché entrambe le formazioni sanno come si gioca al calcio e, quindi, proveranno a vincerla, a tutti i costi.
Domenica sarà giornata di derby anche per il San Salvo che tornerà a giocare allo strado Aragona contro una Pro Vasto assetata di successi e lanciata nella corsa al recupero dei tre punti sottrattigli dal Giudice Sportivo del Comitato Regionale Abruzzo. Si annuncia una partita tutta da vedere. Chi ha seguito la Pro Vasto, dalla prima di campionato ad oggi, deve ammettere che la squadra è cresciuta. Molto. La compattezza difensiva le da forza. Manca ancora qualcosina lì in mezzo, a centrocampo, dove si predilige le verticalizzazioni per mettere in movimento i due nuovi attaccanti, Emane e Santos Falciano che, però, spesso non trovano adeguato sostegno da un centrocampo più votato alla fase difensiva che offensiva.
Ma sono meccanismi che Manes saprà ben registrare se è vero che da quando ha preso in mano questa squadra, la Pro Vasto, sul campo, ha sempre fatto risultato. Ci sono adesso tre partite terribili: il derby col San Salvo, la trasferta di Celano e, poi, lo scontro con i cugini del Lanciano, partita che evoca altri tempi, altri campionati, altra atmosfera. Solo dopo, sapremo quale tipo di campionato attenderà la compagina biancorossa.
Concludo con una nota sul pubblico vastese: Eccezionale. I tifosi della Curva Sud dopo il gol subito del temporaneo svantaggio, hanno issato uno striscione dove polemicamente si chiedevano perché ci fossero due squadre in una sola città. Un concetto semplice, che però, si scontra con un percorso di crescita che la Bacigalupo ha fatto negli anni e non vuole e non può, oggi, rideterminare in funzione di una fusione che snaturerebbe le ragioni della sua esistenza, basata principalmente sull’attività giovanile, sulla crescita dei ragazzi, su una squadra di calcio femminile, sulla tradizione storica di un nome: Bacigalupo, che nasce da lontano e a Vasto Marina ha vissuto i suoi momenti più esaltanti.
La Pro Vasto non ha bisogno di fusioni per decollare, deve solo ricreare entusiasmo attorno a sé, facendo leva sulle nuove generazioni di imprenditori locali, e ce ne sono, in grado innanzitutto di ridare credibilità alla società e, subito dopo, ripartire con ambizioni crescenti senza commettere gli errori del passato. I risultati importanti non si improvvisano, si programmano. Pazienza. Ci vuole pazienza e attenzione. Crederci, fino a prova contraria, è un dovere di ciascun tifoso.