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Calcio

Lanciano tutto tace. E fra 34 giorni si torna in campo

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A 34 giorni dall’avvio del campionato, il Lanciano ha annunciato solo il mister

Nell’Eccellenza 20-21 delle big, con due squadre capoluogo “neofite” (Chieti retrocesso e L’Aquila promossa) chi punta al paradiso della serie D è già da un pezzo al lavoro.

L’Aquila, ad esempio, ha battuto per 8-1 il Capistrello e tra poco giocherà contro il Napoli di Gattuso.

A Lanciano, invece, tutto tace.

L’aspetto calcistico-agonistico è passato in secondo piano, quasi fosse un dettaglio.

La società rossonera è in vendita ma, al momento, non sono stati annunciati cambiamenti societari.

L’aspetto più paradossale è che il destino del club più titolato e blasonato presente nel campionato di Eccellenza abruzzese 20-21 sia legato ad una contrattazione econcomica. Sperando quanto più veloce possibile.

Un paradosso, soprattutto per la tifoseria, disorientata e senza alcuna indicazione ufficiale (abbonamenti? allestimento squadra?).

Un destino amaro per il Lanciano costretto suo malgrado ad accantonare i cento anni di calcio giocato, quattro dei quali in serie cadetta, e sperare in una compravendita societaria che gli garantisca un futuro senza grosse precarietà.

Un destino amarissimo per i lancianesi che, esattamente sei anni fa, potevano applaudire il Lanciano al “Guido Biondi” contro il Genoa di Gasperini in Coppa Italia.

La mancata programmazione e la scarsa chiarezza sono gli elementi oggettivamente inconfutabili: il Lanciano, in questo momento storico, è diventato solo ed esclusivamente un oggetto di compravendita.

E se il club non venisse venduto? Perché non si concludono trattative che sarebbero state imbastite? Che intenzioni ha l’attuale società? Se si continuasse con questa dirigenza perché non si dà un segno di vita reale (non l’annuncio dell’allenatore)? Oppure va immaginato uno scenario che, al 23 di agosto, è il peggiore ipotizzabile?

Domande legittime, soprattutto perché, allo stato dei fatti, il Lanciano sarebbe destinato a disputare un campionato anonimo in Eccellenza.

Domande che dovrebbero essere fornite a quei tifosi che, dopo essere stati al Bentegodi di Verona o al Dall’Ara di Bologna, presero la macchina e in pieno inverno, seguirono la squadra a Fresagrandinaria per vedere uno scialbo zero a zero.

Sperando di non dare agli stessi tifosi l’amara delusione di figuracce contro Chieti, L’Aquila e Avezzano.

Alessio Giancristofaro

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