Ex portiere, oggi autore del libro “Pillole di Fubball a Lanciano” Valerio Ruggieri ci racconta l’epoca del Lanciano anni Cinquanta
Un foto è molto più di un’immagine immortalata per sempre.
Facciamo un salto all’indietro di sessant’anni. Anni Cinquanta. Per la precisione è il 5 maggio del 1957. Il cartellone della trentunesima giornata di quarta serie offre la sfida tra Andria e Lanciano.
La foto di copertina di questo articolo racconta proprio quella partita in terra pugliese. Altra epoca di intendere il calcio.
A raccontarcela è uno dei protagonisti di quella sfida: Valerio Ruggieri. Autore del libro “Pillole di Fubball a Lanciano” edito da Bibliografica di Castel Frentano, portiere frentano di quegli anni: “Nella foto, tra i difensori della Virtus, sono riconoscibili davanti a me Papa, Rosi e Pregarz. Tutti “stranieri” venuti da lontano perché, per tradizione, le Dirigenze della Virtus che si sono avvicendate negli anni hanno sempre cercato fuori dai confini i titolari da mandare in campo. E invece – continua Valerio Ruggieri – già allora io ho avuto la fortuna di fare la conoscenza con una nidiata di talenti che cominciava a praticare i margini del Campo sportivo della Vittoria cercando una ribalta in rossonero che sarebbe arrivata solo qualche anno dopo. Mi piace ricordarli qui di seguito sia perché hanno scaldato il cuore dei tifosi sugli spalti per diversi anni, ma anche perché hanno alla fine dimostrato che, a ben cercare,anche tra le mura amiche c’era “stoffa” che non aveva bisogno di procuratori. Sono prematuramente scomparsi – ricorda l’autore del libro – Armando Zulli, Ezio Fontana, Leopoldo De Rentis. E anche Enrico Esposito ha smesso di rivaleggiare con Carlo Fontana a suon di gol ma sono ancora lì, davanti ai nostri occhi e nel ricordo di tutti noi“.
I ricordi casistici di Valerio fanno un salto nel tempo e vengono riportati a galla con la stessa emozione di chi li ha già vissuti sessant’anni fa: “Chi ha più memoria, ricorderà Loreto Geniola e del popolare “lo Sguiff ” tra i pali, ricorderà forse anche la mia emozione quando, sostituendo un indimenticabile Bertolissi, mi ritrovai quindicenne a difendere per oltre un mese la porta della Virtus Lanciano nel lontano 1956. Dello “Sguiff” ricordo in particolare la temerarieta’ degli interventi e la fragilità della sua spalla che spesso rimetteva in sesto negli spogliatoi dopo una generosa bevuta (!) con una manovra “fai da te” ben assestata che io evitavo di guardare. In una stagione avara di soddisfazioni alla guida dei rossoneri – ricorda Valerio Ruggieri – il friuliano Dal Pont aveva rilevato la pattuglia di un memorabile Lacorata che la tifoseria ha sempre rimpianto. Con una pacca sulle spalle i vari Parisi, Giuseppe Giannattasio, Luigi Di Martino e Vittorio Spadano – i locali cronisti sportivi dell’epoca – mi accompagnarono premurosi tra quei legni che mi sembravano così distanti dalle mie mani e dove, dagli spalti, mi arrivava imperiosa ed inconfondibile la voce di Tiripitille : “..Scialuppe a mare e Carnevale al timone ” era il suo grido di battaglia ma, particolarmente coloriti erano anche i suoi richiami al malcapitato arbitro di turno.E se Candrucce non gli era da meno sbracciandosi al di là della rizza, anche Nicolino lo strillone gli faceva eco dalla parte opposta sistemato a cavalcioni sull’alto muro di cinta di via per Frisa. Li ringrazio ancora oggi per avermi trasmesso quel fuoco sacro che solo il tifoso conosce“.
Alessio Giancristofaro