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Calcio

Lo stadio diamolo ai campioncini di Lanciano Special

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La proposta di Vasport dopo i toni accesi e poco concreti delle ultime ore. A rimetterci sarebbero i tifosi rossoneri

Il Lanciano Calcio 1920 ribatte all’assessore allo Sport Davide Caporale con una lettera aperta ai tifosi che però ha il sapore di un mezzo autogol che scontenta la maggior parte della tifoseria già ampiamente scoraggiata.

Riconsegniamo le chiavi dello stadio entro il 28 febbraio e troviamo un’altra collocazione perché non siano graditi dall’amministrazione comunale” è il pensiero dell’attuale management rossonero.

Ma, chiaramente, a rimetterci sarebbero sia i tifosi (qualora ovviamente potessero tornare sugli spalti), ma anche il prestigio e la storia calcistica di Anxanum.

E pensare che anche nel recente passato la tifoseria rossonera ha dovuto chiudere, in diverse occasioni, la propria bocca e accettare decisioni “superiori” che riguardavano lo stadio “Guido Biondi”.

Decisioni che, in ogni caso, sono state sempre oggetto di levata di scudi da parte delle diverse proprietà che si sono succedute e orientate a difendere il club e il nome della città.

Qualche esempio?

Gestione Angelucci: trasferta a Castel di Sangro contro il Pescara nel campionato di calcio 2001/2002 (1-1).

Era stato annunciato un esodo massiccio di supporters adriatici che l’ex “Cinque Pini” non avrebbe potuto reggere.

Non sarà così ovviamente. Ma la società si fece sentire a diversi livelli per cercare, fino alla fine, di giocare in frentania.

Ancora.

Epoca Maio. Campionato 2008/2009 finale di ritorno play off contro la Juve Stabia.

Il Lanciano deve vincere per forza per rimanere in C1 (ci riuscirà grazie ad una rete di Morante).

Ma a tenere in apprensione i supporters rossoneri è l’incubo di doversi spostare a Terni perché il “Biondi” ha un problema agli spogliatoi.

In extremis la paura di andare a giocarsi la permanenza in terza serie in Umbria venne scongiurata grazie ad un intervento diretto ed efficace di Guglielmo Maio.

Più di recente, sempre con la presidenza a guida Maio, le prime gare di serie cadetta giocate allo stadio “Adriatico Cornacchia” ma con una costante convergenza di forze per ospitare la B a Lanciano da parte della proprietà e del comune e di “pressioni mediatiche” con l’aiuto di tutta la tifoseria.

In definitiva, giocare a Lanciano è stato sempre un vanto, mai un motivo di discussione politica né di “contropartita”, né tantomeno proposta di andare a giocare altrove.

La proposta di Vasport è questa, avulsa da qualunque logica strumentale che vuole essere imposta.

Lo stadio “Guido Biondi” va concesso ai ragazzi di Lanciano Special.

Perché i ragazzi di Lanciano Special sono il volto più pulito e puro del fare calcio.

Ma anche perché i ragazzi di Lanciano Special sono “orfani” sia di squadre che li possano “adottare” calcisticamente, ma anche di campi su cui giocare.

Insomma, fanno tantissimo e concedere loro la possibilità ed il vanto di poter calcare l’erbetta del tempio del calcio cittadino sarebbe la realizzazione di tutti i sogni dei ragazzi allenati da mister Donatello Paone.

Ci si rifletta.

A volte la riflessione può evitare mille parole storte.

Alessio Giancristofaro

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