Il trequartista di
Celenza sul Trigno, tra i protagonisti nelle ultime due stagioni con i
Giovanissimi guidati da mister Antonino
Partite ufficiali ormai non se ne vedono da mesi. Il calcio giovanile, come quello dilettantistico, è in attesa di capire come e quando ripartire. Qualche partitella tra amici dovendo rispettare regole alquanto bizzarre ma nulla a che vedere con il calcio prima del Coronavirus. Soprattutto per i più piccoli è una mancanza impossibile da colmare, lo abbiamo capito dalle parole di tanti giovani calciatori, comprese quelle di Luca Piccoli.
Il trequartista classe 2005 nelle ultime due stagioni è stato tra i protagonisti con la maglia della Bacigalupo Vasto Marina, prima vincendo il titolo sperimentale e poi confermandosi come perno fondamentale anche nel campionato regionale. Finora 20 gol, tanti assist e giocate al bacio, interessante il prospetto di Celenza sul Trigno che non vede l’ora di tornare in campo per continuare a crescere e magari un giorno “sfondare” nel mondo in cui più si trova meglio.
Luca Piccoli, quasi
quattro mesi senza calcio giocato con la Bacigalupo, cosa ti sta mancando di
più di quest’ambiente? “Giocare a
calcio è la mia più grande passione, in questo lungo periodo ho sentito un
grande vuoto nelle mie giornate. Mi manca il divertimento, il vero scopo di
qualunque sport”.
Lo scorso anno
vittoria con gli sperimentali, quest’anno protagonista con i regionali,
contento di quanto fatto finora con la Bacigalupo? “Tanto orgoglio per quanto fatto finora con questo club. Abbiamo
dimostrato di poter essere protagonisti, questo grazie alla grande compattezza
del gruppo”.
Visione di gioco,
assist e gol, trequartista che calcia bene con entrambi i piedi, dove pensi di
dover ancora migliorare? “Secondo me
non ho un tiro molto fluido, su questo devo allenarmi tanto e migliorare”.
Com’è il tuo rapporto
con i compagni? “Con loro mi sono
trovato bene sin dal primo giorno di allenamento. Ci aiutiamo a vicenda, grande
rispetto e amicizia reciproci, si respira una bella aria”.
Cosa ti ha insegnato
mister Antonino? “La prima cosa che
ci ha insegnato è il rispetto verso l’avversario e verso il prossimo. Per giocare
a calcio non bastano solo i piedi, senza la testa non si va da nessuna parte”.
Pensando al calcio ad
altissimi livelli c’è un giocatore al quale ti ispiri? “Lionel Messi, per me un giocoliere. Con il pallone tra i piedi fa
quello che vuole, io ne sono da sempre innamorato”.
Oggi sei ancora giovane ma tra una quindicina d’anni dove ti immagini di giocare? “Oggi è impossibile rispondere a questa domanda, non posso sapere cosa mi riserverà il futuro, io mi impegnerò ogni giorno con l’obiettivo di sfondare nel mondo del calcio e togliermi belle soddisfazioni”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it