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Calcio a 5

L’Under 19 del Futsal Pescara tra le prime d’Italia

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L’Under 19 del Futsal Pescara segue a ruota i colleghi della prima squadra: il sogno si chiama scudetto. I ragazzi di mister Luca Di Eugenio sono tra le prime squadre di categoria italiane.

Nel prossimo turno, i baby biancazzurri affronteranno la Roma C5, una delle migliori realtà italiane della categoria. In palio c’è un posto ai quarti di finale che portano alle agognate Final Four per il tricolore. Un’altra stagione importante per l’Under 19 del Futsal Pescara: Coppa e due campionati vinti. E ora fasi finali dei play-off scudetto nazionali.

Come sono nati questi risultati? Che percorso hanno fatto i ragazzi di Di Eugenio in questi mesi? “Quest’anno siamo partiti per lavorare bene, ma senza mettere in preventivo chissà quali risultati – dice l’esperto tecnico del Pescara – . Avevamo ragazzi fermi dal Covid e altri alle prime esperienze, io conoscevo due o tre giocatori ad inizio stagione. Siamo partiti per migliorarci e tirare le somme. Pensavo di arrivare terzo o quarto, ma già dai primi giorni con Paolo Aiello ci siamo resi conto che il gruppo correva. Ho trovato una voglia di lavorare e migliorarsi incredibile. Magari un po’ acerbi, ma capaci di applicarsi e crescere. Forse il miglior gruppo che ho gestito in questi tanti anni per cultura del lavoro. E i risultati sono stati una conseguenza di tutto questo, diventando bravi e, spesso, anche belli”.

Ora tra le migliori 10 d’Italia: cosa ti aspetti dal prossimo turno? Ci sono le possibilità per arrivare fino in fondo? “Abbiamo l’obbligo di provare a fare il meglio possibile. Contro avremo la Roma che è la grande favorita, squadra più esperta e accreditata. Ci proveremo. Non abbiamo niente da perdere, viviamo un sogno ad occhi aperti, consapevoli di aver fatto un bel percorso. La Roma per mandarci fuori dovrà dimostrare di essere più brava di noi e perché noi avremo commesso errori e regali. Ma se mi avessero detto che a maggio saremmo arrivati qui, mi sarei fatto una risata”.

Con la riforma dei campionati, per tanti ragazzi italiani si aprono nuovi spiragli per farsi largo anche in serie A: questa nuova regola ha cambiato le mentalità dei giovani? Dà maggiori stimoli agli under 19? “Non credo. Vengo da una generazione diversa, in cui per giocare dovevi meritarlo sul campo. Difficile che ragazzi abituati a due allenamenti a settimana possano gestire la situazione delle otto sedute di una prima squadra. Le riforme forse non siano la strada che porta alla valorizzazione degli italiani. Bisognerebbe potenziare i settori giovanili, ma sappiamo quanto costa trovare strutture, avere tecnici preparati a disposizione…”.

Il lavoro di Despotovic in prima squadra, che ha dato spazio a Patricelli (2002) e Fatiguso (2003) in questi mesi, ti è stato d’aiuto nel motivare i tuoi giocatori? “Il lavoro di Despotovic è stato utile e d’aiuto. Il rapporto con lui è ottimo. Per me è sempre stato così: rapporti buoni e collaborazione massima con tutti i tecnici avuti negli anni tra Acqua&Sapone e Pescara. Frane è un mister coraggioso, che ha entusiasmo. Collaborare con lui è stato facilissimo”.

Da tanti anni sulla cresta dell’onda nel futsal giovanile nazionale e uno scudetto in bacheca con la Juniores dell’Acqua&Sapone dieci anni fa: qual è il segreto dei suoi innumerevoli successi in panchina? “Se si può parlare di successi, io credo nella mia sincera passione di lavorare con i giovani. I ragazzi capiscono che do tutto per loro, che sono i veri artefici dei loro successi, mentre io resto in secondo piano. Si crea un bel rapporto, per me sono dei piccoli figli. A volte da fuori non sembra, ma io mi affeziono sempre a loro. E con me si lavora tanto. Io sono un martello dal primo all’ultimo giorno, non scendo mai di motivazioni e intensità. Un po’ come Antonio Conte nel calcio…”.

Redazione Vasport – redazione@vasport.it

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