Il difensore e
capitano degli Allievi biancorossi, a Carpineto Sinello, continua ad allenarsi
duramente anche da casa in attesa di capire se la stagione verrà completata
Corre, lotta, difende, guida e se serve, firma anche gol decisivi. Come già detto nei giorni scorsi, il nostro territorio di prospetti sportivi interessanti ne ha diversi, a Vasto ma non solo. L’ultima tappa parte da Carpineto Sinello fino ad arrivare a Vasto, sponda Virtus dove il giovane carpinetano classe 2003 Mario Donatelli ricopre il ruolo di difensore e capitano degli Allievi, allenati da Donato Anzivino e fino a prima dello stop in piena corsa per la conquista del titolo regionale d’Elite.
Mario Donatelli,
oltre un mese senza calcio, mancano più le partite o i compagni? “Manca tutto. Il rettangolo verde e
soprattutto i miei amici, siamo una grande squadra, anzi una splendida famiglia”.
In un video
pubblicato su Facebook ti abbiamo visto allenarti, quanto è difficile farlo da
casa? “Non è niente di paragonabile
al lavoro sul campo. A casa ho la fortuna di avere spazio esterno per
allenarmi, lo faccio tutti i giorni perché la continuità del lavoro è un
dettaglio fondamentale per cercare di arrivare in alto”.
Da Carpineto
Sinello alla Virtus Vasto, prima però un paio di tappe intermedie, a partire da
Gissi? “Esatto, a 5 anni ero nella
Mav Gissi con mister Luigi Menna, prezioso nei miei primi passi da calciatore. Molto
lo devo anche all’allenatore Savastio e il presidente De Cillis per avermi dato
altre importanti basi. In quegli anni ero attaccante, poi con il passare del
tempo sono arretrato in difesa, oggi il mio habitat naturale”.
Poi l’arrivo a
Vasto nella Bacigalupo? “Altra tappa
fondamentale fin qui, anche qui mi sono trovato bene, è stata un’esperienza
importante e non posso far altro che ringraziare tutti, dallo staff tecnico
fino al presidente”.
Ora il tuo
presente, da due stagioni, si chiama Virtus Vasto, lo stop è arrivato con voi
in piena corsa per il titolo regionale Allievi, annata finita o sperate di
tornare in campo? “Dispiace esserci
fermati sul più bello ma con questo virus non si scherza. A inizio stagione
guardavamo alla salvezza, poi in campo abbiamo fatto capire di poter ambire ai
piani alti e con grande sacrificio ci siamo resi protagonisti di uno splendido
cammino. La speranza è quella di poter tornare in campo, sono convinto che
possiamo fare ancora bene”.
Capitano e leader,
sempre carica positiva per i compagni, quanto ti piace rivestire questo ruolo? “Una responsabilità che non pesa, è uno
stimolo per fare sempre meglio. Un grazie lo devo a mister Anzivino che crede
sempre in me, la fascia irrobustisce sicuramente il bagaglio d’esperienza.La
definizione di leader conta fino a un certo punto, non penso mai al mio
orticello, metto sempre la squadra davanti a tutto”.
L’allenatore
Anzivino, da giocatore ha ricoperto, ad alti livelli, il tuo stesso ruolo, cosa
ti sta insegnando? “Nell’ultimo
periodo i miglioramenti li devo soprattutto a lui. Tutti noi da lui abbiamo da
imparare ogni giorno, a me sta insegnando tantissimo, anche con preziose ‘furberie’.
Uno di quegli allenatori che porterò sempre nel mio cuore”.
Manca in questo
periodo ma quando in tv guardi le partite che giocatore ti piace ammirare? “Da grande tifoso della Juventus sono da
sempre innamorato di Alex Del Piero. Oggi però da difensore guardo qualche
video di Fabio Cannavaro per la corporatura e mi piace Bonucci, unico nell’impostare
da dietro”.
Per te il finale
di stagione avrebbe anche potuto far rima con il Torneo delle Regioni, sarebbe
stata un ulteriore vetrina per metterti in mostra? “La speranza è sempre l’ultima a morire, ecco perché spero che anche il
Torneo delle Regioni non venga cancellato del tutto, stavo lavorando sodo anche
per guadagnarmi un posto per Bolzano. All’under 17 d’Abruzzo tengo tantissimo,
tra allenamenti e amichevoli con la rappresentativa ho sempre cercato di dare
il massimo, sono felicissimo che mister Cantagallo crede in me”.
Ancora giovane ma già in estate avevi assaggiato il sapore della prima squadra, speri di percorrere lo stesso cammino di Nicolò Cavuoti? “Mi alleno duramente tutti i giorni perché amo alla follia questo sport e vorrei togliermi più soddisfazioni possibili. La speranza è quella di arrivare in alto ma le risposte arriveranno dal campo. Quelle due settimane sono state bellissime, con mister Amelia mi sono trovato bene e ringrazio anche i presidenti Giannone e Bolami per l’occasione concessami”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it