Il giovane attaccante
dei Giovanissimi fino allo stop era stato grande protagonista con 20 gol
Sempre vestito di biancorosso. Un percorso iniziato nel 2014 all’età di nove anni e che lo ha visto crescere non solo fisicamente. A soli 15 anni Sabin Mateescu abbina alle grande qualità tecniche anche una bella dose di personalità, in campo paura zero, ogni tanto tende a nascondersi ma appena capita l’occasione giusta fa sempre male agli avversari. Negli anni scorsi lo lanciò in giovanissima età mister Mazzatenta, con Zeytulaev in questa stagione stava disputando una stagione da applausi fermata dal Coronavirus a inizi marzo. Mateescu, di chiare origini romene ma ormai da tanti anni vastese, con 20 gol era tra i grandi trascinatori (insieme a Pizzi e Martiniello) dei Giovanissimi della Virtus Vasto primi nel campionato regionale, niente da fare, il Coronavirus ha chiuso tutto in largo anticipo ma Sabin non intende fermarsi. Ha fame di calcio e sogno in grande, fino alla Premier League.
Sabin Mateescu, come si fa a vivere a 15 anni per così tanti mesi senza calcio? “Durissima dover rinunciare per così tanti mesi alla mia passione più grande. Impossibile stare senza calcio gioco, in questi mesi mi sto allenando molto in casa anche se non c’è paragone con il rettangolo di gioco”.
Fino a prima dello
stop eri il dominatore dei Giovanissimi regionali con 20 gol, eri pronto a
sfornarne altri per arrivare a conquistare il titolo regionale? “Ero carichissimo, non avevo alcuna voglia
di rallentare la mia media gol e avrei fatto di tutto per conquistare il
campionato d’Elite abruzzese”.
Insieme a Pizzi una
quarantina di gol in due, lì davanti formate un tandem perfetto? “Ci troviamo in piena sintonia, basta uno sguardo
per capirci, gol e assist lo dimostrano”.
La Virtus Vasto ti ha
lanciato nella mischia da ‘sotto età’ già da diverse stagioni, cosa significa
per te far parte di questa squadra? “Sono
fortunato nel poter far parte di questa famiglia, da quando gioco per questa
maglia mi sono sempre trovato a mio agio con tutti i compagni potendo lavorare
con allenatori preparati”.
Cosa ti ha insegnato
mister Zeytulaev? “Un grandissimo
allenatore, ogni allenamento un insegnamento. Non accontentarsi mai, lavorare
sempre intensamente con l’obiettivo di raggiungere importanti risultati avendo
sempre la giusta umiltà”.
Chi ti osserva da
vicino, per diversi aspetti, ti paragona ad Ibra, ti piace? “Certo, è la mia fonte d’ispirazione. Un gigante
in tutti i sensi, trascinatore, decisivo, uno che continua ad avere ancora
tanta fame nonostante si stia avvicinando ai quarant’anni. Parte del mio
carattere è simile al suo”.
Cosa significa per te
fare gol? “Gonfiare la rete regala
sempre grandi emozioni. Nulla però arriva per caso, è il frutto dei sacrifici
fatti durante la settimana, il gol è non solo gioia personale ma aiuto concreto
alla squadra, il modo migliore per ripagarla”.
Dove ti immagini tra una quindicina d’anni nel mondo del calcio? “In ogni allenamento e in tutte le partite scendo in campo con l’obiettivo di migliorarmi e mettermi in mostra per arrivare in alto. Il calcio inglese mi affascina, la Premier League è un campionato di livello assoluto, un giorno spero di arrivare al Manchester United”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it