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Calcio

Minervino: “Battiamo il virus e torniamo a gioire anche in campo. Che orgoglio giocare per il mio San Salvo”

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Per il giovane difensore, sansalvese doc, un compleanno diverso da tutti gli altri a causa del Coronavirus che costringe tutti a restare a casa

I playoff da provare a centrare con l’Us San Salvo e un diciannovesimo compleanno da festeggiare con i compagni di scuola con il viaggio a Parigi. Erano tanti i desideri del difensore sansalvese 2001 Giuseppe Minervino ma, per sua sfortuna, il Coronavirus ha spazzato via gran parte di obiettivi e desideri. Uno stop forzato che ha messo tutti gli italiani sulla stessa barca, quasi sicuramente dovrà passare un altro mese per iniziare a parlare di un nuovo inizio ma nel frattempo bisogna restare a casa.

Dove, da un mese ormai, Minervino, come tutti i suoi compagni di squadre e gli altri colleghi, cerca di allenarsi per provare a mantenere lo stato di forma qualora si decidesse di tornare di nuovo in campo per completare la stagione ma in merito ogni decisione verrà presa solo quando si capirà il reale corso del virus.

Oggi il 2001 di San Salvo festeggerà il compleanno a casa in attesa di capire quando si potrà tornare alla normalità. Per lui fino a fine febbraio era stata una stagione positivissima, tanta fiducia trovando la maglia da titolare dopo i due anni con la juniores del Cupello. Marzo e aprile sarebbero dovuti essere i mesi decisivi per consegnare i playoff al San Salvo, quelli che Minervino (con i suoi compagni) puntava per riportare in alto la sua città.

Giuseppe Minervino, auguri per i tuoi 19 anni, un compleanno diverso da tutti gli altri? “Grazie, beh, sì, un mese e mezzo fa non mi sarei mai aspettato di dover passare questo giorno chiuso dentro casa senza poter festeggiare. Sarebbe stato tutto perfetto perché con la scuola avevo in programma un viaggio a Parigi proprio in questi giorni. Purtroppo il viaggio, come tante altre cose, è stato annullato ma l’importante è che si chiuda quanto prima questo brutto capitolo e che al più presto si possa tornare alla solita routine quotidiana”.

Ormai siete lontano dal campo da un mese, quanto è difficile allenarsi con continuità a casa? “Solo chi da bambino mastica pane e calcio può capire quanto è grande questa mancanza. Mi accodo a quello già da detto da alcuni miei compagni, continuiamo a lavorare da casa con grande impegno ma il rettangolo verde con il resto del gruppo è un’altra storia”.

Le videochiamate vi tengono più vicini ma senza gli allenamenti quotidiani e le partite della domenica che settimane state vivendo? “Grazie alla tecnologia abbiamo tanti modi per ridurre le distanze con parenti, amici e compagni di squadra. Queste però continuano ad essere settimane difficili anche per noi come squadra, mancano gli allenamenti con i compagni ma soprattutto l’adrenalina della domenica e mancano anche i notri tifosi che sono, tutte le domeniche, il nostro dodicesimo uomo in campo”.

Vi siete fermati con il ko contro la Casolana ma sareste ancora in corsa per i playoff, pensi che tornerete in campo per questa stagione o è un capitolo chiuso? “Anche a Casoli nonostante la sconfitta abbiamo lottato fino alla fine. Adesso c’è da battere una volta per tutte questo virus, poi vedremo quali saranno le decisioni della Lnd abruzzese, sono sicuro che si muoverà per mettere tutti d’accordo”.

Visto da terzino e centrale, dov’è che ti senti più a tuo agio? “Il mio ruolo naturale è al centro della difesa, in quella zona di campo riesco sempre ad esprimermi al meglio. Spesso in questi anni mi è capitato di giocare tanto anche da terzino, sono sempre a disposizione di mister e compagni, l’importante è lottare sempre per i tre punti”.

In queste ultime stagioni in difesa hai la possibilità di allenarti e giocare con compagni con tanta esperienza, quanto ti hanno aiutato? “Tanto, non solo dal punto di vista calcistico ma soprattutto umano. Oggi dico grazie a capitan Izzi e Giovanni Luongo ma non posso dimenticare quanto mi hanno dato Giuliano Felice e Nando Giuliano nell’esperienza cupellese. Tutti e quattro sono stati  e sono tutt’ora fondamentali per la mia crescita”.

Dopo la juniores presenza fissa in prima squadra, contento della grande fiducia che ti ha dato mister Ciavatta? “Sin dal primo giorno di lavoro estivo ha subito creduto in meno per questo devo ringraziare il mio allenatore. Sa bene quello che vuole, è in piena sintonia con tutto il gruppo, è anche grazie a lui se oggi siamo un gruppo coeso e affiatato”.

Quella attuale, a parte i 3 punti di penalizzazione, è la classifica che meritate o potevate fare di più? “Quei punti farebbero comodo ma non ci pensiamo più, avremmo meritato di avere qualcosina in più rispetto a quanto raccolto finora. C’è un po’ di rammarico perché siamo consapevoli di essere un buon organico, con un’età media assai giovane, ecco perché in alcune partite ci è mancata l’esperienza necessaria per portare i tre punti a casa”.

Dopo le due stagioni a Cupello in estate è arrivata la possibilità di indossare la maglia della tua città, peso o soddisfazione? “Sono felicissimo di indossare la maglia della mia città, mi rende orgoglioso e cerco sempre di onorarla al meglio. Spero un giorno di poter contribuire a far tornare questa realtà in campionati più blasonati perché lo meritano tifosi e città”.

Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it

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