Il 2001 pollutrese, alla terza stagione da titolare in Eccellenza, ieri ha trovato la prima rete con i ‘grandi’ della Virtus Cupello
“Contento per il primo gol, almeno mister Carlucci non mi dirà più che sotto porta sono ciecato”.Nico Troiano ride, appena ha trovato il primo gol della sua carriera in Eccellenza, dopo aver raccolto l’abbraccio dei compagni si è subito rivolto verso la panchina dirigendosi verso Panfilo Carlucci, l’allenatore che ormai da tre anni punta ad occhi chiusi su di lui.
I due hanno scherzato ma in realtà il diciottenne pollutrese doc ci vede benissimo, magari sotto porta in questi anni è stato anche parecchio sfortunato sotto porta ma in quanto a prestazioni la sua è una crescita costante. Partito da esterno offensivo puro è diventato un “tuttofascia” con i fiocchi, una corsa inesauribile per un classe 2001 ormai alla terza stagione consecutiva in Eccellenza dove ha già raccolto una sessantina di presenze, quasi tutte da titolare.
La Virtus Cupello se lo coccola, in estate avrebbe potuto perderlo, il Lanciano (dove studia al Liceo Scientifico Sportivo) ci aveva fatto più di un pensierino per riportarlo in rossoblù (dopo essere cresciuto nei Quattro Colli ha vissuto alcune stagioni nelle giovanili rossonere) ma insieme alla sua famiglia ha deciso di restare ancora a Cupello.
La sua famiglia, mamma e papà Enzo sempre presenti sugli spalti, a loro ha dedicato il primo gol (con tanto di esultanza finale).“A loro devo tutto, sono sempre presenti, mi accompagnano ancora al campo perché devo ancora prendere la patente”. Ecco qual è il suo prossimo obiettivo, da centrare a breve anche fuori dal campo, la patente ma anche con quella in tasca mamma e papà continueranno a seguirlo ogni domenica.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it