Il bomberino di Larino
vicecapocannoniere dei Giovanissimi biancorossi primi in classifica fino allo
stop a causa del Coronavirus
Guai a togliere un pallone tra i piedi di un ragazzino. Da inizio marzo però il calcio (e non solo) sembra essere un lontano ricordo, per tutti. Da chi lo vive in campo passando per chi lo racconta fino ad arrivare ai tifosi e altri addetti ai lavori. Lo sport manca in ogni sfaccettatura, immaginiamo sia un vuoto impossibile da colmare soprattutto per quei baby calciatori che sin da piccoli vivono a ‘pane e calcio’.
Tra questi anche Nicola Pizzi, uno dei due cannonieri dei Giovanissimi regionali della Virtus Vasto, in coppia con Mateescu (miglior marcatore con 20 gol) aveva trascinato al primo posto i biancorossi in piena corsa per il titolo regionale. Classe 2005 interessante è arrivato a Vasto la scorsa estate dopo gli anni trascorsi a Larino, suo paese d’origine. Con la Virtus Vasto stava andando benissimo tanto da essere più volte selezionato con la Rappresentativa abruzzese ma il Coronavirus gli ha negato la possibilità di partecipare al Torneo delle Regioni e andare a caccia del titolo regionale. Non si abbatte, punta a tornare in campo più forte di prima con tanta voglia di migliorarsi e arrivare parecchio in alto nel mondo del calcio.
Nicola Pizzi,
ormai quasi 70 giorni senza calcio giocato, cosa ti sta mancando di più? “Allenarmi con il resto dei compagni e l’adrenalina
prima delle partite”.
La stagione si è
stoppata nel momento clou, eravate in testa, eravate pronti per andarvi a prendere
il titolo regionale Giovanissimi? “L’obiettivo
nostro era quello di arrivare più lontano possibile pur sapendo che andando
avanti avremmo trovato avversari tosti. Dispiace essersi fermati nel nostro
momento migliore, non volevamo fermarci e sono sicuro che ci saremmo
addirittura migliorati”.
Tanti gol tuoi
decisivi per altrettante vittorie, che tipo di attaccante sei? “Non sono il tipico centravanti che stazione
in area di rigore, mi definisco attaccante di movimento, mi piace svariare su
tutta le metà campo avversaria”.
Tu e Mateescu
quasi 40 gol in due, l’intesa è perfetta lì davanti? “Con Sabin va tutto a meraviglia anche fuori dal campo, nelle partite
non solo gol ma erano belli anche gli assist a vicenda. Quando segnava uno dei
due eravamo i primi ad abbracciarci”.
A quale attaccanti
ti ispiri quando guardi le partite in tv? “Negli ultimi anni mi piace Lautaro Martinez dell’Inter. Adoro il suo
stile di gioco e anche la sua cattiveria agonistica”.
Quanto è
importante avere una guida come mister Zeytulaev? “Un grandissimo allenatore, per me e i miei compagni è stata una vera
fortuna averlo al nostro fianco, presenza importante per il nostro percorso di
crescita sportiva e umana. Dal primo giorno di allenamento puntava a costruire
con noi una grande famiglia, ci è riuscito perfettamente”.
Allenamenti di
gruppo a parte prima di ottobre match ufficiali non ci saranno, avrai ancora
più fame quando tornerai in campo? “Non
so quando riprenderanno i campionati ma già conto i giorni, non vedo l’ora di
tornare a battagliare, gioire e soffrire, non ci sono mai stato tutto questo
tempo senza calcio”.
Eri finito anche
in Rappresentativa, il torneo delle regioni sarebbe potuta essere una bella
vetrina? “Anche con la selezione
Giovanissimi abruzzese mi sono trovato molto bene, mi sarebbe piaciuto far
parte di quel gruppo e giocarmi le mie chance al Torneo delle Regioni. Questo Coronavirus
ha cancellato un finale di stagione che avrebbe potuto regalarmi gioie di
squadre e personali, un vero peccato ma è uno stimolo per tornare in campo più
forte di prima”.
Cosa sogni nel tuo futuro da calciatore? “Nel calcio come nella vita servono impegno massimo e grande sacrificio tutti i giorni, solo così si può arrivare a grandi traguardi. A quest’età è lecito sognare, un giorno spero di indossare la maglia dell’Inter, la mia squadra del cuore”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it