La ventitreenne sansalvese divide le giornate tra calcio e studio. Nei mesi scorsi si è laureata in Fisioterapia
“Free Girls”, ragazze libere. Non solo oggi, nel giorno della ‘Festa della Donna’, ma durante tutta la stagione sportiva. In un calcio dove gli interessi extra campo giocano, con il passare del tempo, ruoli sempre più determinanti c’è ancora chi ragiona per il bene collettivo. Partendo da un’idea nobilissima e mettendo da parte alcuni vincoli contrattuali lasciando libere di scegliere alle ragazze il loro futuro una volta terminata la stagione. Questo è il caso delle “Free Girls” compagine teramana nata nell’estate del 2018 con un’idea ben precisa: “promuovere il calcio femminile e renderlo libero da vincoli contrattuali che legano le atlete fino ai 25 anni”. Un motivo di vanto per la società guidata in panchina dall’esperto allenatore vastese Francesco Mucci capace nella passata stagione di centrare la vittoria del campionato abruzzese volando in C nazionale dove attualmente militano le pinetesi. Da quest’estate al gruppo si è unita la sansalvese (con la famiglia originaria di Castiglione Messer Marino) Melissa Nozzi, difensore classe ’97, che nonostante la giovane età porta con se un gran bel bagaglio d’esperienza. Avventura iniziata a 14 anni nella San Paolo Vasto Femminile dove fu lanciata proprio dall’allenatore Mucci. Da lì ha avuto modo di confrontarsi con Serie A e B scendendo in C nelle ultime stagioni. Ha precedentemente indossato le maglie di Chieti, Pescara e Bologna, ora il suo presente si chiama “Free Girls”. Tanto calcio ma non solo, Melissa ha sempre diviso le sue giornate tra sport e studio e nel novembre scorso ha tagliato un traguardo importante laurendosi in Fisioterapia.
8 marzo, cosa
rappresenta per te questo giorno? “Data
fondamentale per qualsiasi donna. Si lotta da sempre per ridurre questa
disparità di genere, va detto che negli ultimi anni per limarla si sono fatti
passi da gigante ma bisogna ancora migliorare, tanto nel vivere quotidiano che
sul fronte sportivo. Oggi saremmo dovute scendere in campo, sarebbe stata una bella
“Festa della Donna” con i punti in palio ma, visto il momento, è stato giusto
mettere in pausa i campionati”.
Il calcio femminile
negli ultimi anni, in Italia, ha avuto una grande crescita, cosa serve per
provare ad avvicinarlo ancor di più a quello maschile? “Risposta non semplice, sarebbe un discorso lungo e complesso anche se
qualcosa sta cambiando. La Nazionale italiana femminile ai Mondiali in estate
ha fatto parlare di se positivamente, questo ha aiutato tutto il movimento, ora sarebbe opportuno ricevere un maggiore interesse e appoggio
dalle squadre maschili al fine di aumentare la crescita del movimento”.
Lo scorso anno dai
tifosi sei stata votata come miglior calciatrice del Bologna, cosa ti ha
lasciato l’esperienza con la maglia rossoblù? “Al Nord, per la mia esperienza, ho notato un atteggiamento più
professionale e una mentalità vincente. In rossoblù credo di essere migliorata,
mi hanno trasmesso grande attaccamento alla maglia e amore per la città”.
Il tuo presente si chiama Free Girls, in estate cosa ti ha spinta ad accettare la chiamata delle pinetesi? “Mi piace l’idea di base su cui è nata la società, la libertà delle ragazze da vincoli contrattuali. Si crea un ambiente più allegro e spensierato dove ognuna a inizio anno può decidere di accettare o meno la proposta della società. Inoltre, mi ha convinto a sposare il progetto la presenza di mister Mucci, che già mi aveva allenato in passato e con cui ho sempre avuto un ottimo rapporto, dentro e fuori dal campo. Si è circondato di uno staff atletico di altissimo livello e questo mi ha spinto a cedere alla sua “corte”! “
Ecco, di nuovo agli ordini mister Francesco Mucci, raccontato da dentro il campo che persona è?“Scherza quando c’è da divertirsi, è severo quando si lavora. Di lui apprezzo l’apertura al dialogo e la condivisione per il raggiungimento degli obiettivi. Ci considera e ci tratta tutte come sue figlie”.
10° posto con 20 punti, potevate fare di più o il valore della rosa rispecchia l’andamento della stagione? “Da neopromosse punteggio e posizione di classifica non sono affatto malvagie, i rimpianti ci sono perché abbiamo regalato e perso per strada diversi punti. Potevamo fare di più e avere stare in alto di almeno tre gradini. Pecchiamo sotto porta e le assenze che condizionano le nostre domeniche. Quando torneremo in campo puntiamo a un finale di stagione con un rendimento sicuramente maggiore”.
Hai accarezzato la A,
cinque stagioni in B, lavori per tornare su quei palcoscenici o sono treni già
passati? “Negli allenamenti e in
partita lavoro costantemente per perfezionarmi e ottenere sempre di più a
prescindere dalla categoria. Migliorarsi giorno dopo giorno, ecco perché mi
farebbe piacere tornare a vivere esperienze nei campionati maggiori”.
Il calcio femminile
cresce ma per molti sportivi è un mondo ancora lontano, quale messaggio vuoi
inviare per spingere le persone ad avvicinarsi e appassionarsi a voi? “Vedere per credere. Recatevi nei vostri
stadi e sostenete il calcio femminile in ogni categoria. Un qualcosa che va al
di là dello sport, le donne ci mettono più passione e sacrificio rispetto agli
uomini. Sono sicura che vi appassionerete e unirete a quelle ragazze anche al
di fuori del rettangolo verde”.
Durante il periodo natalizio un breve incontro con la Sabatino nella ‘tua’ Castiglione Messer Marino, lei ce l’ha fatta, è un punto di riferimento ripensando da dove è partita e dov’è arrivata? “Da quello che ho potuto capire Daniela ha sempre dedicato la sua vita al calcio, a differenza di altre ragazze che hanno scelto di viaggiare sui due binari tra sport e studio. Lei merita tanti applausi, ormai da vent’anni segna gol a raffica in Serie A e con la Nazionale italiana ha raggiunto grandi traguardi, compresa la partecipazione al Mondiale l’estate scorsa. Impossibile dire il contrario, è sicuramente un punto di riferimento del calcio femminile e soprattutto un vanto per il nostro territorio e l’Abruzzo”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it