Emozioni, ricordi, riconoscimenti e beach volley, questi i principali ingredienti che hanno caratterizzato la prima edizione dell’Oscar del Beach Volley.
Si è tenuta al Fantini Club di Cervia (Ravenna) la kermesse nel corso della quale è stato celebrato il quarantesimo anno di attività del beach volley in Italia, e, chiaramente, tutti i beachers e le figure di spicco che si sono maggiormente distinte nel corso dell’ultima stagione.
L’evento organizzato dalla Federazione Italiana Pallavolo, in collaborazione con il Fantini Club e la Regione Emilia Romagna, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Capo della Segreteria Politica della Presidenza della Regione Emilia-Romagna Giammaria Manghi e naturalmente di alcuni dei premiati, tra i quali la vastese Caterina De Marinis el’ortonese Paolo Nicolai.
La serata ha preso il via con un talk show, aperto al pubblico e moderato dal giornalista sportivo Lorenzo Dallari, per poi proseguire con una cena di gala durante la quale si sono svolte le premiazioni.
I PREMI
ATLETI DELL’ANNO: Marta Menegatti e Paolo Nicolai
ROOKIE DELL’ANNO: Laurin Zoeschg e Matteo Iurisci (Campioni d’Europa Under 18)
ALLENATORE DELL’ANNO: Caterina De Marinis
ARBITRO DELL’ANNO: Davide Crescentini
SUPERVISORE DELL’ANNO: Pier Paolo Murgioni
Caterina De Marinis, tecnico federale della coppia composta da Marta Menegatti e Valentina Gottardi, ha ricevuto il premio come miglior allenatrice dell’anno: “Sicuramente cambia vedere le partite e allenarle invece che giocarle. Amo il mio lavoro; la cosa che mi piace di più e vedere riuscite le giocate provate in allenamento. Per me è un onore essere qui per ritirare questo premio e ringrazio la Federazione per l’opportunità che mi sta dando di lavorare in questo ambiente. Abbiamo tante possibilità di fare bene e di migliorare sempre di più. La fortuna degli atleti dei beachers di non avere l’allenatore in panchina? Nel Campionato Italiano succede, mentre nel circuito internazionale no. Diciamo che noi allenatori siamo un pochino più in disparte. Quello che possiamo fare è dare delle indicazioni prima del match e poi gioire o arrabbiarsi a fine partita. Il rapporto con le atlete? Si crea un rapporto di estrema complicità tra allenatori e beachers. Si vive una situazione diversa rispetto all’indoor. Il rapporto e molto particolare e penso non sia la stessa cosa nella pallavolo. Il livello del beach volley in Italia? Quest’anno ho partecipato alla tappa Finale di Bellaria Igea Marina e devo dire che nel femminile il livello medio che si è alzato in maniera importante. Stessa discorso anche a livello internazionale; prima sono stati i maschi a modificare il gioco rendendolo più veloce, ora sono aspetti che si stanno vedendo anche nel femminile. Questo è un beach volley che sta andando incontro a delle grandi fisicità”.