L’esperto portiere palermitano sarà uno degli ex in campo nel derby contro l’Avezzano. Con lui i marsicani hanno migliorato, di molto, la media punti
Per la Vastese sarà un tabù da sfatare e un derby da vincere. Dall’altra parte ci sarà un Avezzano che cercherà punti per migliorare la classifica che al momento parla di un terzultimo posto a meno due dalla retrocessione e a sei lunghezze di ritardo dalla salvezza diretta. In realtà basterebbe scrivere “Vastese contro Avezzano”, tre parole per infinite motivazioni, da una parte e dall’altra, non solo sul rettangolo di gioco. Uno dei derby abruzzesi di sempre, quello che negli ultimi quattro incroci non ha mai visto vincere i biancorossi. In campo non mancheranno gli ex, sulla sponda vastese Dos Santos cercherà il riscatto dopo gli errori di domenica scorsa ad Agnone mentre sul fronte marsicano saranno due: l’under pescarese Matteo Di Giacomo e il portiere classe ’94 Alberto Patania, in biancorosso nella passata stagione da dicembre a maggio. Proprio con l’estremo palermitano abbiamo provato ad anticipare il derby, da maggio a fine gennaio per lui sono stati otto mesi d’attesa, poi è arrivata la chiamata giusta, quella dei marsicani.
Prima del suo arrivo i biancoverdi viaggiavano a una media di 0.75 punti a partita (15 in 20 giornate), da quando ha indossato la maglia numero uno l’Avezzano ha conquistato 5 punti nelle ultime 4 giornate (media di 1.25 a partita) strappando anche due pari preziosi contro Notaresco e Recanatese. Istantanee che raccontano il decisivo impatto di Patania tra i pali marsicani, non si è nascosto parlando di Avezzano affamato e pronto ad uscire dall’Aragona con punti pesanti, da ex però sa benissimo che di fronte si troverà una Vastese con le stesse motivazioni e pronta a regalare una gioia ai suoi tifosi in una delle domeniche più importanti della stagione.
Prima di anticipare Vastese-Avezzano
parliamo dei tuoi 8 mesi da ‘disoccupato’, sono tanti per un portiere che in D
ha sempre risposto presente? “Questo
purtroppo è il calcio italiano, le regole della Serie D mettono con le spalle
al muro i portieri over e nonostante ti distingui ogni anno con stagioni
importanti purtroppo valgono poco e niente perché la scelta delle società
ricade al 90% su under e diventa difficile trovare collocazione. Lo stesso vale
in C, cambiata la regola ma non la mentalità”.
Come mai nessuno ha
bussato alla tua porta? “In estate ho
avuto due chiamate ma non le ho ritenute all’altezza del mio valore,
soprattutto per quanto fatto vedere nei miei mesi precedenti a Vasto. Ho
aspettato, col senno di poi magari avrei dovuto accettare ma non me la sono
sentita perché mi reputo ancora un portiere di categoria”.
Da maggio a fine
gennaio hai mai pensato di mollare il calcio e iniziare a progettare un futuro
diverso? “Non mi nascondo, sì, ci
avevo seriamente pensato pur essendo ancora giovane e con alle spalle 150
presenze tra C e D. La voglia di avvicinarmi a casa poteva spingermi ad
accettare chiamate di categorie inferiori ma ora penso al presente”.
Quello che da un
mesetto si chiama Avezzano, sei arrivato in un periodo delicato, come sei stato
accolto? “Ad Avezzano mi hanno fatto
sentire di nuovo ‘vivo’ e affamano, mi hanno accolto tutti alla grande. Per questo
ringrazio la società per lo sforzo fatto che cercherò di ripagare dando il
massimo fino all’ultima goccia di sudore per cercare di salvarci. Un grazie
anche ai tifosi, mi riempiono di messaggi d’affetto, davvero una splendida
accoglienza”.
Con te i marsicani
hanno migliorato di molto la media punti, è una risposta a chi non ha mai
pensato di prenderti in estate o nel mercato dicembrino? “A dicembre sono arrivate più chiamate
rispetto ai mesi estivi, ero vicinissimo a un’altra squadra abruzzese che ha
fatto altre scelte. Ogni domenica scendo in campo per far vedere a chi non mi
ha voluto cosa si sono persi, non voglio passare per presuntuoso ma sono parole
che pronuncio con la massima umiltà, chi mi conosce sa che tipo di persona sono”.
Domenica torni a
Vasto da avversario, il derby lo hai già affrontato due volte nella passata
stagione in biancorosso quindi conosci l’atmosfera, che partita sarà? “Una delle partite più belle e calde del
campionato, amo queste partite. Sono contento di tornare a Vasto, dispiace
farlo da avversario ma se la Vastese ha deciso di non confermarmi farò di tutto
per aiutare l’Avezzano a uscire dall’Aragona con punti pesanti”.
A Vasto hai trascorso
sei mesi, i ricordi che ancora oggi custodisci con gioia? “Mesi stupendi anche se sofferti
calcisticamente parlando a causa di un cammino altalenante che ha fortemente
condizionato la stagione. Il ricordo più bello è quello di Vastese-Cesena,
quando sono andato in porta sotto la Curva D’Avalos ho capito cosa significa il
calcio a Vasto e mi sono sentito far parte di una realtà importante. L’altro al
triplice fischio dopo la vittoria nel playout, non saremmo dovuti arrivare fino
a quel punto ma è stato comunque un premio e soprattutto una liberazione dopo
un anno pieno di difficoltà”.
Al contrario, il
ricordo più sbiadito? “L’ultima
giornata della stagione regolare persa ad Agnone, quella che ci condannò ad
affrontare di nuovo i molisani nel playout. Quel giorno ho davvero pensato al
peggio”.
Salvezza all’ultima
giornata quasi con l’acqua alla gola, in quei sei mesi perché la Vastese non è
riuscita a fare meglio giocandosi tutto in quei novanta minuti finali? “Ancora oggi fatico a comprendere come sia
stato possibile arrivare fino a quel punto. Ho sempre pensato di far parte di
una squadra forte con giocatori di grande qualità in ogni reparto, ecco, quando
costruisci una squadra che guarda in alto e la realtà la trova a lottare per
non retrocedere psicologicamente non aiuta. In quei momenti ci vogliono
personalità e serenità mentale. Alcuni fattori esterni non ci hanno aiutato e
dei problemi d’inizio stagione mai risolti ci hanno trascinato fino agli ultimi
minuti della stagione ma per fortuna la stagione si è chiusa nel migliore dei
modi ed è stato merito di tutti”.
Vastese e Avezzano hanno obiettivi diversi, nessuna delle due può portare a casa il campionato ma chi lo vincerà tra i tuoi ex compagni Stivaletta, Leonetti e Sbardella? “Sarà un bel finale di stagione, ormai sono tutte e tre lì, in piena corsa. Penso che Leonetti e il Matelica possano farcela ma da qui all’ultima giornata fortuna ed episodi saranno determinanti. In realtà spero vinca Sbardella, in questo periodo a Campobasso non sta avendo molto spazio ma Luca è un professionista esemplare e passionale. Gli auguro davvero di potersi prendere questa rivincita perché anche lui fino a novembre era ancora senza squadra”.
Antonio Del Borrello – antoniodelborrello@vasport.it